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Mamma in attesa da un mese di un letto in clinica, rimane in terapia intensiva
Paola, una donna di 59 anni con una grave pancreatite, è in attesa di un trasferimento in una clinica di riabilitazione dalla fine di dicembre. Attualmente, la donna è ancora in terapia intensiva a causa della mancanza di posti disponibili nei centri riabilitativi.
Inizialmente, Paola è stata ricoverata in ospedale a metà novembre per una pancreatite acuta causata da un calcolo alla cistifellea. La sua patologia ha avuto una svolta negativa, che l’ha portata a essere trasferita nel reparto di terapia intensiva del Policlinico Tor Vergata di Roma. Dopo circa un mese, i familiari hanno ricevuto la notizia che Paola non necessitava più di cure intensive e sarebbe stata presto spostata in un centro di riabilitazione. Tuttavia, a causa della mancanza di posti disponibili, rimane nel reparto di terapia intensiva.
Veronica, figlia di Paola, ha condiviso il suo stato d’animo e quello della sua famiglia sui social network. Nel suo post, Veronica sottolinea la preoccupazione per le condizioni in cui si trova la madre. Paola deve convivere con un rischio elevato di infezioni ricorrenti e con problemi neurologici causati dalla prolungata permanenza a letto. Veronica si chiede polemicamente come sia possibile che, da fine dicembre, non ci sia un posto disponibile per sua madre, né in reparto né in alcuna clinica del Lazio.
Ulteriormente, Veronica esprime le sue preoccupazioni riguardo allo stato d’animo della madre. Paola, non sempre lucida e circondata per lo più da altre persone intubate nel reparto, manifesta la volontà di alzarsi dal letto e cerca di rimuovere la tracheotomia di propria iniziativa. La famiglia teme che possa nuocere a se stessa, dato l’innalzamento del suo stato di agitazione.
Veronica ha cercato di trovare una soluzione contattando personalmente le strutture convenzionate elencate dal Policlinico. Purtroppo, nessuna di queste strutture dispone di un posto per Paola. Facendo riferimento a strutture private a pagamento, un posto verrebbe trovato in tempi più brevi. Tuttavia, Veronica esprime la preoccupazione per chi non possiede le risorse economiche necessarie per accedere a tali strutture.
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