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Obbligo vaccinale, sentenza Corte australiana: “Violazione dei diritti umani”
Obbligo vaccinale, sentenza Corte australiana: “Violazione dei diritti umani”
L’Australia è stata una delle nazioni più restrittive sul fronte dell’obbligo vaccinale, insieme a Italia e Canada. La recente sentenza emessa dalla Corte Suprema del Queensland ha dichiarato l’imposizione del vaccino obbligatorio per infermieri e poliziotti illegale e una violazione dei diritti umani.
La sentenza di 115 pagine emessa dal giudice Glenn Martin condanna l’ordine di vaccinazione obbligatoria del dicembre 2021, rivolto ai poliziotti e ai paramedici, come illegale.
Il tribunale australiano ha riconosciuto il diritto degli inadempienti all’obbligo vaccinale e ha stabilito che le direttive violavano la sezione 58 dell’Human Rights Act, che richiede ai dipendenti del servizio pubblico di considerare i diritti umani prima di prendere decisioni. Il giudice Martin ha dichiarato che il capo della polizia e il direttore generale del dipartimento della salute avevano agito in contrasto con questi principi e che le loro decisioni erano illegali.
Diversamente, in Italia la Corte Costituzionale ha respinto i ricorsi dei medici che si erano opposti all’obbligo vaccinale, sostenendo che le scelte del legislatore erano state ragionevoli e proporzionate. In pratica, la Corte non ha considerato illegittimo privare i cittadini italiani del diritto al lavoro. Le decisioni sul fronte dell’obbligo vaccinale sono quindi diverse tra Australia e Italia.