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Paolo Pasqualini: Dalle circostanze della sua morte da attacco di tre Rottweiler a Manziana

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Paolo Pasqualini: Dalle circostanze della sua morte da attacco di tre Rottweiler a Manziana

Paolo Pasqualini, di 39 anni, è stato tragicamente ucciso dopo essere stato attaccato da tre rottweiler nel bosco di Manziana, vicino a Bracciano. L’incidente è avvenuto improvvisamente quando Pasqualini stava facendo jogging. I tre cani erano liberi nel bosco, lontano dai loro proprietari che, secondo gli investigatori, erano ignari di quanto stava accadendo. Pasqualini non era in casa al momento dell’attacco; sua moglie era a casa ma non si era resa conto di quello che era successo.

Paolo Pasqualini, era caporeparto in un supermercato di Roma. Aveva recentemente preso la decisione di cambiare vita ed era tornato all’università per studiare Scienze Motorie. Per affrontare un problema al nervo sciatico, aveva iniziato a fare lunghe passeggiate e jogging. Spesso si avventurava nel bosco di Manziana, non lontano dal Lago di Bracciano. Al momento non è chiaro come sia avvenuto l’incontro nel bosco tra Pasqualini e i cani, o come i cani siano arrivati nel bosco non accompagnati.

Solo due testimoni hanno assistito all’incidente, un uomo e una donna. L’uomo, un allevatore, ha cercato di intervenire ma è stato attaccato dai cani (anche se non ha riportato ferite). Una donna era presente poco distante con il suo cane. Quando i soccorritori sono arrivati sul posto, purtroppo per Paolo era già troppo tardi. Le indagini preliminari suggeriscono che aveva cercato di difendersi, come indicano i segni sulle sue braccia.

Ora, gli investigatori stanno lavorando per raccogliere tutte le informazioni necessarie per ricostruire gli eventi. I proprietari dei cani potrebbero essere accusati di omessa custodia o addirittura di omicidio colposo. La Procura riceverà i documenti relativi al caso lunedì mattina e deciderà come procedere.

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!

Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.

La sequenza degli eventi

Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.

Le implicazioni per la sicurezza

Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.

I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.

Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.

Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.

Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.

Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.

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