Cronaca
Per scappare dai Carabinieri prende il muretto. Gli agenti di Tor Vergata lo arrestano e scoprono altro
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Cronaca – I Carabinieri della Stazione Roma Tor Vergata hanno tratto in arresto un uomo di 32 anni, residente a Roma, senza occupazione e con precedenti penali, gravemente indiziato dei reati di resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo di armi.
Ieri sera, nel corso di un servizio di pattuglia perlustrativa in via Grotte Celoni angolo via Casilina, i Carabinieri hanno notato un’autovettura che procedeva a velocità sostenuta. Alla vista dei militari, il conducente ha tentato di invertire il senso di marcia, perdendo il controllo del mezzo.
Nonostante l’alt intimato dai Carabinieri, l’uomo ha accelerato la sua corsa, percorrendo le vie del quartiere ad alta velocità e ponendo in pericolo la sicurezza degli altri utenti della strada. La sua fuga è terminata in via Castri di Lecce, dove ha urtato un muretto e due bidoni dell’immondizia. I Carabinieri sono quindi intervenuti per bloccarlo e sottoporlo a controllo.
Dalle perquisizioni veicolare e personale, eseguite a seguito dell’arresto, sono stati rinvenuti e sequestrati:
All’interno dell’autovettura:
una pistola ad aria compressa, occultata in una busta sotto il sedile del guidatore;
un coltello da cucina a punta, occultato nel vano porta oggetti lato passeggero;
due sigarette artigianali con residui di sostanza stupefacente del tipo hashish.
Addosso all’uomo:
due coltelli da cucina a punta; un paio di forbici; una tronchesina; un utensile con lama seghettata; un paio di manette occultate in una fascia addominale indossata sotto la felpa; 4 dosi di hashish.
L’arresto è stato convalidato dal Tribunale di Roma all’esito dell’udienza di convalida. L’uomo è stato sottoposto all’obbligo di dimora nel comune di Roma, con permanenza in casa nelle ore notturne.
L’operazione testimonia il costante impegno dell’Arma dei Carabinieri nella tutela della sicurezza pubblica e nel contrasto dei reati, anche attraverso il controllo del territorio e l’efficace risposta ad atti di resistenza a pubblico ufficiale. Fonte Ufficio stampa.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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