Attualità
Rete di bar a Roma per promuovere il latte di alta qualità della Centrale

L’accordo tra la Centrale del Latte di Roma, FIPE e FIEPET ha permesso ad alcuni dei migliori bar di Roma di far parte di una rete di caffetterie di alto livello che utilizzano il latte della storica Centrale del Latte di Roma.
Una rete di bar inizia ad utilizzare il latte fresco prodotto dalla Centrale del Latte di Roma. Il progetto ‘Bartist’ presentato di recente è attuato nel tentativo di rilanciare questo marchio molto apprezzato dai cittadini di Roma. Questo progetto arriva dopo il cambio di proprietà della Centrale del Latte di Roma, che ora è di proprietà del Campidoglio invece di Parmalat. Da allora, è iniziato un lento ed estenuante processo per promuovere di nuovo il marchio.
Subito dopo, è l’accordo siglato tra la Centrale, FIPE e FIEPET per il quale alcuni tra i migliori bar di Roma entreranno a far parte di una rete di caffetterie di eccellenza che utilizzeranno il latte prodotto nello stabilimento romano.
La collaborazione tra la Centrale del Latte di Roma e le associazioni di categoria aiuterà nella formazione degli addetti sulle caratteristiche del latte e fornirà loro un certificato di qualità. Questo certificato distinguerà i bar che fanno parte del circuito Bartist. Attualmente, la Centrale fornisce il suo latte a circa 2.250 località nella capitale, e desidera consolidare questa cifra, concentrando la sua attenzione sulla tradizione italiana della colazione.
Monica Lucarelli, Assessora alle Politiche della Sicurezza, Attività Produttive e Pari Opportunità di Roma Capitale, ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra istituzioni e imprese per sviluppare la città di Roma in un modo più sostenibile e inclusivo.
Per concludere, il progetto prevede anche la creazione di un ‘Accademia per formare gli interessati a lavorare nel mondo del cibo. Durante la presentazione del progetto, sono stati selezionati anche gli ‘Ambassador del Latte’, che saranno i rappresentanti del progetto. Inclusi Paolo Costantini, Evelina Pica, Eugenio Morrone, Onorio Vita e Christian Monaco, figure di spicco nel settore.
Attualità
Arresto di padre e figlio trovati con 250mila euro falsi, una pistola e munizioni tenute illegalmente

Due uomini, un padre di 73 anni e un figlio di 48 anni, sono stati arrestati a Pomezia (Roma) per possesso di oltre 20mila euro in banconote false, unitamente a armi e munizioni detenute illegalmente.
Nella giornata di sabato 22 febbraio, i carabinieri della stazione di Torvaianica, in collaborazione con l’Aliquota operativa, hanno effettuato una perquisizione nell’abitazione dei due durante un’attività info-investigativa. Durante l’operazione, sono stati trovati 20.500 euro in banconote da cento euro, una pistola scacciacani priva del tappo rosso e diverse munizioni, tra cui 28 a salve, sei cartucce calibro 22 e 60 cartucce calibro 12. Tutti gli oggetti sono stati sequestrati poiché detenuti illegalmente.
I due arrestati, già noti alle forze dell’ordine, dovranno ora rispondere alle accuse di detenzione di monete contraffatte e di armi.
Attualità
Arrestato per aver cercato di sfondare la porta di casa dell’ex fidanzata e per aver tentato di aggredire i carabinieri.

Un uomo di 67 anni è stato arrestato per aver perseguitato l’ex compagna, tentando anche di sfondare la porta di casa sua. L’episodio è avvenuto la sera di venerdì 21 febbraio a Tor Vergata, quando la donna ha contattato il numero unico delle emergenze 112, segnalando che l’ex si stava tentando di entrare nella sua abitazione. I carabinieri sono intervenuti, arrestando l’uomo in flagranza di reato.
La dinamica
Secondo la vittima, l’ex compagno ha iniziato a colpire ripetutamente il portoncino d’ingresso con calci e pugni nel tentativo di entrare. Non accettando la fine della relazione, il 67enne ha perseguitato la donna per lungo tempo. Dopo l’ennesimo tentativo di intrusione, la vittima ha deciso di contattare le forze dell’ordine.
L’arresto
L’uomo, che si trovava in stato di ebbrezza, ha cercato di aggredire i carabinieri con una bottiglia di vetro per sfuggire al loro controllo, ma non ha causato feriti. Dopo essere stato bloccato, è stato portato in caserma per le procedure di rito e successivamente trasferito nel carcere di Regina Coeli, dove il Tribunale ha convalidato il suo arresto.
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