Attualità
Ritiro Gorgonzola DOP dai supermercati per rischio Listeria, allerta Ministero Salute
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Il Ministero della Salute ha emesso un avviso di allarme su un lotto di formaggio gorgonzola DOP per la possibile presenza del batterio Listeria monocytogenes, come indicato sul sito ufficiale del Ministero nella sezione dedicata ai richiami alimentari.
Il richiamo riguarda sulle varie versioni dello stesso prodotto, tutte appartenenti a un unico lotto: il lotto D16423A con scadenza 20 marzo 2024. Il formaggio, prodotto nello stabilimento in via Europa 21 a Cavallirio (NO), è commercializzato sia come forma intera che in pezzi, sotto i marchi Gorgonzola Dolce Dop Palzola/Sovrano/R.P./Dolce&Blue/Romanin.
Il motivo del richiamo è la possibile presenza del batterio Listeria Monocytogenes nel lotto segnalato. Le autorità sanitarie hanno esortato ovunque sia in possesso del formaggio in questione a non consumarlo e a restituire le confezioni al punto vendita d’acquisto.
Inoltre, sul sito del Ministero della Salute è stato segnalato un altro richiamo, riguardante un lotto di tonno a marchio Mareblu, venduto da Esselunga. L’allerta riguarda la possibile presenza di istamina nel prodotto.
La Listeria monocytogenes è un batterio che si può trovare in diversi alimenti crudi. Tuttavia, non sopravvive a processi di pastorizzazione e cottura, come riportato sul sito dell’Istituto superiore della sanità.
L’infezione da Listeria può manifestarsi in due modi principali. Una forma è la gastroenterite, che si verifica generalmente entro 24 ore dal consumo di cibo contaminato. L’altra è una forma più invasiva, definita “sistemica”, che può presentarsi come meningite, meningoencefalite e sepsi. In quest’ultimo caso, i sintomi si vedono in genere dopo circa dieci giorni dall’ingestione del cibo contaminato, sebbene possa richiedere fino a un mese. Le persone con un sistema immunitario compromesso e le donne in gravidanza sono particolarmente a rischio, poiché l’infezione da Listeria può causare aborto spontaneo, parto prematuro, morte in utero o infezione del feto.
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Arresto di padre e figlio trovati con 250mila euro falsi, una pistola e munizioni tenute illegalmente
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Due uomini, un padre di 73 anni e un figlio di 48 anni, sono stati arrestati a Pomezia (Roma) per possesso di oltre 20mila euro in banconote false, unitamente a armi e munizioni detenute illegalmente.
Nella giornata di sabato 22 febbraio, i carabinieri della stazione di Torvaianica, in collaborazione con l’Aliquota operativa, hanno effettuato una perquisizione nell’abitazione dei due durante un’attività info-investigativa. Durante l’operazione, sono stati trovati 20.500 euro in banconote da cento euro, una pistola scacciacani priva del tappo rosso e diverse munizioni, tra cui 28 a salve, sei cartucce calibro 22 e 60 cartucce calibro 12. Tutti gli oggetti sono stati sequestrati poiché detenuti illegalmente.
I due arrestati, già noti alle forze dell’ordine, dovranno ora rispondere alle accuse di detenzione di monete contraffatte e di armi.
Attualità
Arrestato per aver cercato di sfondare la porta di casa dell’ex fidanzata e per aver tentato di aggredire i carabinieri.
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Un uomo di 67 anni è stato arrestato per aver perseguitato l’ex compagna, tentando anche di sfondare la porta di casa sua. L’episodio è avvenuto la sera di venerdì 21 febbraio a Tor Vergata, quando la donna ha contattato il numero unico delle emergenze 112, segnalando che l’ex si stava tentando di entrare nella sua abitazione. I carabinieri sono intervenuti, arrestando l’uomo in flagranza di reato.
La dinamica
Secondo la vittima, l’ex compagno ha iniziato a colpire ripetutamente il portoncino d’ingresso con calci e pugni nel tentativo di entrare. Non accettando la fine della relazione, il 67enne ha perseguitato la donna per lungo tempo. Dopo l’ennesimo tentativo di intrusione, la vittima ha deciso di contattare le forze dell’ordine.
L’arresto
L’uomo, che si trovava in stato di ebbrezza, ha cercato di aggredire i carabinieri con una bottiglia di vetro per sfuggire al loro controllo, ma non ha causato feriti. Dopo essere stato bloccato, è stato portato in caserma per le procedure di rito e successivamente trasferito nel carcere di Regina Coeli, dove il Tribunale ha convalidato il suo arresto.
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