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Roma, Occhio alla nuova truffa con l’app cambia voce. Già 2 casi

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Truffa con app di cambiamento voce: i rischi potenziali

<strong>Cronaca Roma – Due anziani a Roma sono diventati vittime di una truffa in poche ore usando lo stesso stratagemma, facendo aumentare l’allerta per gli anziani che sono bersaglio di frodi. La differenza da notare in questo schema di frode è l’uso di un’app da parte dei criminali che può riprodurre realisticamente la voce di un parente della vittima. Questi truffatori sono entrati in azione venerdì 2 febbraio, portando a termine due truffe di fila, una nel quartiere di San Giovanni e l’altra nella zona di San Pietro.

Il primo incidente ha coinvolto una donna di 85 anni che vive in via Rimini. È stata contattata telefonicamente da quella che sembrava essere la voce di sua nipote, che spiegava di aver bisogno di 6.000 euro per pagare per un seminario dopo aver apparentemente vinto un concorso. L’85enne, convinta che stava parlando con sua nipote, ha preso la richiesta di aiuto sul serio. La truffatrice, secondo quanto riportato da Il Messaggero, ha detto, “Tu trova i soldi, che poi passa una mia amica a ritirarli”. L’anziana ha raccolto i soldi richiesti dalla “nipote”, consegnando 4.000 euro in contanti e circa 2.000 euro in gioielli alla presunta amica. Solo dopo che la transazione era completa, si è rese conto di essere stata ingannata dopo aver chiamato sua nipote per confermare la consegna.

Il pomeriggio dei truffatori non si è fermato lì, hanno colpito un secondo bersaglio. Anche in questo caso, hanno dimostrato di aver pianificato attentamente la loro azione. La vittima era una donna di 83 anni che vive in via Porta Cavalleggeri. I truffatori hanno ingannato la donna facendosi passare per suo nipote, riuscendo così a ottenere la somma di denaro richiesta. La donna ha scoperto di essere stata ingannata solo dopo aver chiamato il suo vero nipote.

L’aspetto allarmante di questi incidenti è che i criminali non solo conoscevano il numero di telefono delle loro vittime, ma sembravano avere dettagliate informazioni sulle loro abitudini e legami familiari. È probabile che abbiano utilizzato la tecnologia per ingannare le loro vittime. L’uso sempre più comune di questa tipologia di app nelle frodi, in particolare contro gli anziani – un bersaglio preferito per i truffatori senza scrupoli – sta mettendo in allarme le forze dell’ordine.

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