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Sanremo che brutta cosa. Tutti gli artisti contro Israele ma Amadeus e la Venier a cuccia

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Sanremo che brutta cosa. Tutti gli artisti contro Israele ma Amadeus e la Venier a cuccia

Sanremo sempre più politicizzato. Lo sanno bene le case discografiche e i dirigenti della Rai. L’artista di suo, è un animo libero e, seppur con le dovute accortezze rispetto al passato, i cantanti che si sono esibiti quest’anno sul palco della 74esima edizione del festival della canzone italiana, erano tutti d’accordo su un tema: fermare la guerra, criticando aspramente la strategia militare di Israele.

Ghali ha ragione quando afferma che “La gente ha sempre più paura di perdere qualcosa se dice viva la pace, è assurdo

Noi che scriviamo spesso abbiamo timore di dire ciò che pensiamo, perché seppur tutti consapevoli di quanto sta accadendo a Gaza, compresa la quasi totalità della popolazione ebraica mondiale, stiamo assistendo al massacro di tantissime persone innocenti e alla negazione di tutte le regole del diritto internazionale nei conflitti armati, ma nessuno fra i politici mondiali dice nulla, se non il Sudafrica che si è rivolto al Tribunale dell’Aja per condannare Israele nel genocidio nei confronti della popolazione palestinese.

Inermi i nostri politici (che brutta figura) che silenti prendono ordini dagli Usa che a loro volta proteggono Israele in questa vergognosa azione militare. La verità, da sempre purtroppo, rischia di essere censurata sui social e praticamente oscurata sui mezzi di comunicazione tradizionali. Una vergogna senza fine. Lampante il confronto di trattamento mediatico riservato alla Russia durante il conflitto contro l’Ucraina (Nato) e quello utilizzato nei confronti di Israele. Immaginatevi solo per un attimo se la Russia di Putin si comportasse come lo stato guidato da Netanyahu.

Senza dilungarci troppo perché non basterebbero 1000 pagine per raccontare delle storture del sistema mediatico italiano, possiamo confermare che Sanremo è sempre più una brutta cosa, perché è meschino utilizzare una bellissima kermesse italiana per difendere azioni simili. Ma la speranza in un mondo migliore esiste ancora, e lo dimostra quello accaduto quest’anno dove, chi più chi meno, erano tutti d’accordo nel contestare la vergognosa azione militare di Israele.  Tutti sono contro Israele, ma Amadeus e la Venier a cuccia, come giusto che sia. Anche noi per quel cachet avremmo fatto lo stesso…

Attualità

Cronaca Roma, il Gullace è salvo: riapertura entro gennaio 2026

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Cronaca Roma, il Gullace è salvo: riapertura entro gennaio 2026

Cronaca Roma – La città Metropolitana di Roma è riuscita a reperire i fondi necessari per rendere nuovamente agibile il Liceo Teresa Gullace, dopo gli incendi che l’hanno devastato pochi mesi fa.

Cronaca Roma, Nessun Aiuto dal Governo: i Ragazzi Torneranno dopo Natale

Come riporta l’ANSA, il consigliere di Città metropolitana delegato a Edilizia Scolastica, Impianti Sportivi e Politiche della Formazione, Daniele Parrucci, ha fatto sapere che, grazie al rendiconto che verrà approvato verso fine Aprile, sarà stanzionato il milione e mezzo necessario per ripristinare l’agibilità della succursale del Gullace.

Gli Studenti della Sede Centrale e i Danni dell’Incendio: No Aiuti dal PNRR

Nonostante l’incendio sia stato riconosciuto come un vero e proprio attacco ai danni delle istituzioni, incapaci di gestire la situazione dell’istituto, alle prese con dei lavori che limitavano le lezioni da inizio anno, e nonostante la situazione critica della scuola -con gli studenti costretti a seguire le lezioni dividendosi in due turni- il Gullace non è riuscito ad intervenire né con fondi propri né con risorse del PNRR. Questo malgrado anche l’appello diretto del sindaco Gualtieri al Governo per un intervento straordinario.

Cronaca Roma, la Riapertura della Sede

I danni sono stati stimati per circa 2 milioni di euro ma, fa sapere Parrucci, i ragazzi potranno tornare a svolgere regolarmente le lezioni nella succursale dal periodo successivo alle vacanze di Natale.

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“Tor Bella Monaca terzo carcere romano”. Il presidente Nicola Franco chiede rinforzi

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“Tor Bella Monaca terzo carcere romano”. Il presidente Nicola Franco chiede rinforzi
“A Tor Bella Monaca oltre 2100 le persone sottoposte a misure alternative al carcere, secondo uno studio condotto dall’agenzia Lapresse. In pratica, dopo Rebibbia e Regina Coeli, il Municipio VI delle Torri è la terza casa circondariale di Roma, pur essendo a cielo aperto.
Data l’elevata criminalità certificata da questi dati preoccupanti, il controllo del territorio non può essere affidato esclusivamente alle attuali Forze dell’Ordine locali che tanto fanno, nonostante le inadeguate disponibilità di risorse e mezzi. Per questo, come istituzione municipale chiediamo un maggior numero di presidi e uomini, proseguendo quel percorso avviato da due anni a questa parte insieme al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, al Prefetto di Roma Lamberto Giannini e al Questore di Roma Roberto Massucci, al comandante provinciale della Guardia di Finanza Giancarlo Franzese e al comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri Marco Pecci”.
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