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Sanremo che brutta cosa. Tutti gli artisti contro Israele ma Amadeus e la Venier a cuccia
Sanremo sempre più politicizzato. Lo sanno bene le case discografiche e i dirigenti della Rai. L’artista di suo, è un animo libero e, seppur con le dovute accortezze rispetto al passato, i cantanti che si sono esibiti quest’anno sul palco della 74esima edizione del festival della canzone italiana, erano tutti d’accordo su un tema: fermare la guerra, criticando aspramente la strategia militare di Israele.
Ghali ha ragione quando afferma che “La gente ha sempre più paura di perdere qualcosa se dice viva la pace, è assurdo”
Ghali “non avrei dovuto utilizzare questo palco per dire stop al genocidio? E per cosa lo devo utilizzare…parlo di questo da quando sono bambino…la gente ha sempre più paura di perdere qualcosa se dice viva la pace, è assurdo”
standing ovation#Ghali #DomenicaIn #Sanremo2024 pic.twitter.com/ytaKtpweMk— Sirio (@siriomerenda) February 11, 2024
Noi che scriviamo spesso abbiamo timore di dire ciò che pensiamo, perché seppur tutti consapevoli di quanto sta accadendo a Gaza, compresa la quasi totalità della popolazione ebraica mondiale, stiamo assistendo al massacro di tantissime persone innocenti e alla negazione di tutte le regole del diritto internazionale nei conflitti armati, ma nessuno fra i politici mondiali dice nulla, se non il Sudafrica che si è rivolto al Tribunale dell’Aja per condannare Israele nel genocidio nei confronti della popolazione palestinese.
Inermi i nostri politici (che brutta figura) che silenti prendono ordini dagli Usa che a loro volta proteggono Israele in questa vergognosa azione militare. La verità, da sempre purtroppo, rischia di essere censurata sui social e praticamente oscurata sui mezzi di comunicazione tradizionali. Una vergogna senza fine. Lampante il confronto di trattamento mediatico riservato alla Russia durante il conflitto contro l’Ucraina (Nato) e quello utilizzato nei confronti di Israele. Immaginatevi solo per un attimo se la Russia di Putin si comportasse come lo stato guidato da Netanyahu.
Senza dilungarci troppo perché non basterebbero 1000 pagine per raccontare delle storture del sistema mediatico italiano, possiamo confermare che Sanremo è sempre più una brutta cosa, perché è meschino utilizzare una bellissima kermesse italiana per difendere azioni simili. Ma la speranza in un mondo migliore esiste ancora, e lo dimostra quello accaduto quest’anno dove, chi più chi meno, erano tutti d’accordo nel contestare la vergognosa azione militare di Israele. Tutti sono contro Israele, ma Amadeus e la Venier a cuccia, come giusto che sia. Anche noi per quel cachet avremmo fatto lo stesso…