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Scontri fra manifestanti e polizia al corteo per Ilaria Salis: Il bilancio

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Scontri fra manifestanti e polizia al corteo per Ilaria Salis: due feriti

Cronaca – Ilaria Salis, un’ex attivista detenuta in Ungheria, è stata al centro di scontri tra manifestanti e polizia il 10 febbraio 2024. La protesta si è svolta a Roma, dove i partecipanti intenzionavano di raggiungere l’ambasciata ungherese. Tuttavia, sono stati bloccati dalle forze dell’ordine, provocando tensioni che hanno portato a due feriti.

L’evento è stato organizzato dall’Associazione Siciliana della Stampa, l’assemblea “No Guerra”, e l’Associazione Antigone. Molti studenti e anarchici hanno risposto all’appello. La folla era destinata a unire la protesta con un’altra organizzata dal Movimento Palestinese in Italia.

I manifestanti sono partiti da Piazza Sassari e si dirigevano verso l’ambasciata di Ungheria a Porta Pia. Tuttavia, al loro arrivo, la polizia ha bloccato il percorso, e c’è stato il primo scambio di violenze. Informazioni riportano che due persone sono rimaste ferite durante gli scontri.

Un centinaio di manifestanti, tra studenti e anarchici, hanno cercato di raggiungere l’ambasciata per esprimere il loro dissenso sulla detenzione di Ilaria Salis. Nonostante i tentativi, sono stati bloccati dalle forze dell’ordine vicino all’edificio dell’ambasciata. Questo ha scatenato gli scontri e nonostante ciò, i cori di protesta continuavano.

Il caso di Ilaria Salis ha certo sollevato diverse opinioni. Un commento di Vincenzo De Luca contro Giorgia Meloni evidenzia che “Non c’è stata una parola di solidarietà”. Nel corso della manifestazione, è stato srotolato uno striscione con la scritta “Dall’Ungheria alla Palestina free them all”. In seguito agli scontri, è emerso un secondo corteo spontaneo su Viale Regina Margherita con i partecipanti che continuavano a gridare “Siamo tutti antifascisti. Tutti fuori dalle galere. Palestina libera” mentre proseguivano la marcia.

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Incendio appiccato da un detenuto nella sua cella al carcere Regina Coeli di Roma

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Incendio appiccato da un detenuto nella sua cella al carcere Regina Coeli di Roma

Un detenuto ha appiccato un incendio nella sua cella al carcere romano di Regina Coeli, mentre un altro si è ferito gravemente al collo. La notizia è stata comunicata dal sindacato Fp Polizia Penitenziaria della Cgil, che ha definito l’episodio come un'”ennesima notte di follia” all’interno dell’istituto penitenziario.

Incendio e fuga di fumo

Il sindacato ha spiegato che il detenuto ha provocato un incendio creando una grossa nube di fumo nella sezione detentiva. Solo l’intervento tempestivo del personale di Polizia Penitenziaria ha evitato conseguenze più gravi. Durante le operazioni di evacuazione, un altro detenuto, probabilmente sconvolto e in preda al panico, si è procurato una grave ferita da taglio al collo.

Condizioni critiche del personale

La Cgil ha sollevato preoccupazioni riguardo alla situazione del personale, avvertendo che è “fortemente in sotto organico”. Il sindacato ha denunciato le “precari e difficili condizioni di lavoro” nella struttura, sottolineando che la Polizia Penitenziaria sta affrontando turni massacranti e operando al di sotto dei livelli minimi di sicurezza. Hanno fatto appello per “interventi urgenti dalle varie Autorità” e hanno chiesto una riforma dell’intero sistema penitenziario che possa affrontare le emergenze e restituire dignità ai lavoratori del Corpo di Polizia Penitenziaria.

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Carro distrutto dalle fiamme al carnevale di Pontecorvo, due bimbi ustionati e la folla in fuga

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Carro distrutto dalle fiamme al carnevale di Pontecorvo, due bimbi ustionati e la folla in fuga

Durante la sfilata della 73esima edizione del Carnevale Ciociaro Pontecorvese a Pontecorvo, provincia di Frosinone, un carro allegorico ha preso fuoco, generando panico tra i presenti. Tre persone, tra cui una donna e due bambini, sono rimaste ferite, mentre un carabiniere ha riportato una lieve ustione.

Incendio del carro allegorico

Le prime indagini indicano che l’incendio potrebbe essere stato causato da un corto circuito dell’impianto elettrico. Tuttavia, si è successivamente ipotizzato che il rogo possa essere originato da un servizio di effetti scenici che utilizzava fiamme. Testimoni affermano che le fiamme sarebbero state più alte del previsto e, a causa del vento, hanno investito un pupazzo di cartapesta, innescando il fuoco.

Dettagli sui feriti

Tra i tre feriti figurano la moglie e il figlio di chi ha allestito il carro, colpiti mentre si trovavano all’interno della struttura. I feriti sono stati trasportati all’ospedale di Cassino: un bambino e la donna sono stati dimessi con ustioni ritenute non gravi, mentre l’altro bambino ha riportato ustioni più significative, ma non si trova in pericolo di vita.

Inoltre, un carabiniere ha subito una leggera ustione al collo a causa di residui di resina bruciata, secondo quanto riportato dall’agenzia LaPresse.

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