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Sindaco di Sant’Elia Fiumerapido aggredito: costole rotte e trauma cranico

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Sindaco di Sant’Elia Fiumerapido aggredito: costole rotte e trauma cranico

Il sindaco di Sant’Elia Fiumerapido, Roberto Angelosanto, fratello del generale del Ros Pasquale, è stato vittima di un’aggressione a Cassino. Ha riportato due costole rotte e un trauma cranico.
Roberto Angelosanto, sindaco di Sant’Elia Fiumerapido, un Comune in provincia di Frosinone, è stato brutalmente aggredito all’uscita di un bar a Cassino. Le motivazioni dell’aggressione potrebbero essere legate a un atto giudiziario che gli è stato notificato di recente. Oltre ad essere il sindaco del comune, Angelosanto è anche un avvocato che svolge regolarmente la sua professione e fratello del generale del Ros Pasquale, noto per aver arrestato Matteo Messina Denaro.
Durante l’aggressione, Angelosanto è stato colpito al volto e poi preso a calci e pugni mentre era a terra. I passanti terrorizzati hanno assistito alla scena, ma sono stati i clienti del bar ad intervenire per soccorrerlo e chiamare il 112 per segnalare l’aggressione.
Il sindaco è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Santa Scolastica, dove è stato curato dai medici. Gli esami hanno rivelato due costole rotte e un trauma cranico. Le indagini sulla vicenda sono in corso da parte dei carabinieri.
Numerosi messaggi di solidarietà sono giunti al sindaco e avvocato Angelosanto da parte di istituzioni e personalità. L’Ordine degli Avvocati ha denunciato l’atto come un’ennesima aggressione verso chi svolge un ruolo professionale importante nella società. Anche altri sindaci della zona hanno espresso solidarietà e vicinanza a Angelosanto, condannando l’episodio e augurandogli una pronta guarigione. La comunità locale si è unita nel supportare il sindaco durante questo momento difficile.

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Immaginate se anziché Prodi, a tirare i capelli fosse stato un esponente del centrodestra

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Immaginate se anziché Prodi, a tirare i capelli fosse stato un esponente del centrodestra

Immaginate se il gesto fatto da Romano Prodi, azione abbastanza ignobile, di tirare i capelli a una giornalista, la quale ha tutto il diritto di fare una domanda lecita, fosse accaduto a un esponente del centrodestra.

Immaginiamo se, al posto del “Mortadella”, presidente del consiglio che ci ha affossato con l’entrata nell’Euro, oltre alle svariate privatizzazione che hanno impoverito l’Italia, al suo posto ci fossero stati il presidente del Senato Ignazio La Russa, oppure quello della camera Lorenzo Fontana, o ancora Fabio Rampelli.

Cosa sarebbe accaduto, mediaticamente parlando, se qualche esponente della destra, avesse tirato i capelli a una giornalista? Facile e anche troppo scontato: tutti i giornali del mainstream vicini all’aria progressista, avrebbero fatto dei titoli e delle considerazioni molto più severe, appellandosi al maschilismo, all’urgente bisogno di sconfiggere il patriarcato, al fatto che la violenza fascista è sempre dietro l’angolo ecc…

La mancanza di rispetto per i giornalisti non ha colore, e invece tutto tace nelle redazioni della Repubblica e al TG3.

E allora ci viene da dire dove sta il giornalismo, dove sta la libertà? La verità è che ognuno tira l’acqua al suo mulino, omettendo spesso la verità fattuale.

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Ricatto dell’ex amante scambista che minaccia di inviare le foto nuda al marito

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Ricatto dell’ex amante scambista che minaccia di inviare le foto nuda al marito

Un presunto caso di ricatto ha coinvolto un’ex amante scambista, che avrebbe minacciato un uomo di inviare foto compromettenti alla moglie se non fossero stati pagati 5.000 euro. Secondo quanto riportato, ‘l’uomo ha ricevuto un messaggio dove si richiede il pagamento in cambio del silenzio’.

Le autorità sono state allertate e hanno avviato un’indagine per identificare la donna e valutare le azioni legali da intraprendere. L’episodio ha suscitato un dibattito sulle pratiche di ricatto e sulle misure di sicurezza necessarie per prevenire tali situazioni.

Il caso evidenzia l’importanza della consapevolezza e della sicurezza nella vita privata, specialmente in un contesto digitale dove le informazioni personali possono essere facilmente utilizzate contro di noi.

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