Cronaca
Somalo rapina 2 bambini e ferisce il papà intervenuto per difenderli

Cronaca Roma, I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Piazza Dante hanno arrestato un cittadino somalo di 21 anni, fortemente sospettato di rapina aggravata e lesioni personali.
La denuncia è stata presentata da un cittadino del Bangladesh, il quale ha riportato che il sospettato si era avvicinato ai suoi figli, un bambino di 12 anni e sua sorellina di 6 anni, mentre stavano giocando in piazza Santa Maria Maggiore. Il sospettato avrebbe rapidamente strappato il marsupio che il bambino di 12 anni portava a tracolla e avrebbe colpito la bambina con uno schiaffo, per poi fuggire. Il padre dei bambini ha inseguito il sospettato e si è scatenata una colluttazione durante la quale il 21enne avrebbe ferito il padre con un coltellino all’avambraccio. Le urla dei bambini hanno attirato l’attenzione dei passanti e dei Carabinieri, che sono intervenuti bloccando il sospettato e sequestrando il coltello, rinvenuto nella sua tasca.
Il padre ferito è stato trasportato al pronto soccorso del Policlinico “Umberto I” e trattato per una lieve ferita al braccio e una contusione alla spalla. Il 21enne è stato detenuto in caserma fino all’udienza presso il Tribunale in piazzale Clodio, dove il suo arresto è stato convalidato e è stato imposto l’obbligo di presentarsi in caserma.
Cronaca
Dallo spaccio al gioco d’azzardo: arrestati i pusher di San Giovanni

Sgominata dai carabinieri un’organizzazione dedita alla consegna a domicilio di crack e cocaina. Sono state eseguite sei misure cautelari nei confronti dei membri del gruppo, noti per il loro operato nel mercato illegale della droga.
Operatività e raggiungimento dell’obiettivo
Le indagini hanno rivelato che i capi dell’organizzazione comunicavano gli ordini attraverso una chat denominata ‘Centrale dello spaccio’, evidenziando un modus operandi ben organizzato e coordinato. L’operazione ha portato alla luce un sistema capillare di distribuzione della droga, con richeste soddisfatte in tempi brevi grazie all’efficienza dei membri coinvolti.
Le autorità continuano a monitorare la situazione per prevenire ulteriori attività illecite e garantire la sicurezza pubblica.
Cronaca
Una reazione inaspettata durante una discussione

L’orrore domestico si è concluso con una condanna a nove anni e tre mesi per un cameriere di quaranta anni, imputato di aver inflitto violenze inaudite alla sua compagna nel tribunale di Tivoli. Il giudice ha inflitto una pena superiore rispetto a quella richiesta dal pubblico ministero, evidenziando l’uso di metodi brutali come “le botte con le scarpe antinfortunistiche” e “il coltello alla gola”.
I FATTI
Le violenze si sono verificate in un contesto di assoluta sottomissione. La vittima, spesso costretta a medicarsi da sola, ha descritto un ambiente in cui ogni pretesto poteva scatenare l’inferno, anche un semplice errore in cucina: in un’occasione, l’aguzzino le ha lanciato il sugo addosso per poi afferrarla per i capelli. Gli aggressivi atti includevano “sedie spaccate sulla schiena” e minacce di morte, anche per la figlia minorenne dell’uomo.
Durante le udienze, è emerso come molte ferite inflitte abbiano causato danni permanenti, inclusi problemi di udito e di deambulazione. L’avvocato della vittima ha sottolineato l’indole malvagia dell’imputato, il quale “trovava appagamento nella sottomissione e nell’umiliazione della compagna”.
Il Processo e la Sentenza
Il racconto della vittima in aula ha messo in luce l’estrema sofferenza vissuta nel corso di un anno di maltrattamenti. Al termine del processo, la donna ha manifestato un “senso di conforto per quel pronunciamento,” sottolineando che “è stata fatta giustizia”, grazie anche al sostegno ricevuto dal pool antiviolenza del commissariato di Tivoli.
La sentenza rappresenta un importante passo verso la giustizia in casi di violenza domestica, con la conferma di tutti i reati contestati e l’auspicio che la vittima possa finalmente guardare al futuro con maggiore fiducia.
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