Cronaca
Streaming e Playstation in cella: la sorpresa nel carcere di Velletri
“Sorvegliare e reprimere: il proliferare di dispositivi elettronici illegali nelle carceri italiane”
Nel carcere di Velletri, dove risiedono più di 500 detenuti, è stato effettuato un blitz dalla polizia penitenziaria. Durante l’operazione sono stati scoperti Sky, Netflix, Dazn, una piccola Playstation portatile, sei telefonini e una quantità di droga. Sembra che l’uso dei fire stick, che consentono la visione di contenuti streaming a pagamento, abbia portato anche a rapporti – possibilmente illeciti – con l’esterno.
Il segretario nazionale per il Lazio del Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe), Maurizio Somma, ha evidenziato la mancanza di personale nelle carceri italiane come fattore determinante per il proliferare di situazioni illegali simili a questa. La situazione è stata definita come “risultato brillante, nonostante il personale decimato nell’organico da scellerate scelte poste in essere dall’amministrazione penitenziaria regionale e nazionale”.
Dispositivi illegali come i telefonini trovano spesso la loro strada all’interno delle celle delle carceri, utilizzando varie vie d’ingresso, compresi i droni. Questa situazione non è un caso isolato, ma coinvolge un gran numero di istituti penitenziari in Italia. Addirittura, nel carcere di Rebibbia, si è scoperto che i telefonini arrivano attraverso l’uso dei droni. Situazioni simili sono state riscontrate anche nel carcere di Regina Coeli e a Cassino.
Questa diffusa illegalità ha portato la polizia penitenziaria a richiedere nuove assunzioni per far fronte a tali situazioni interne. La presenza di dispositivi elettronici illegali nelle carceri italiane sembra essere un problema sempre più diffuso e preoccupante, richiedendo azioni risolutive da parte delle autorità competenti.