Attualità
Abbandona lavoro: “Trasportavo pazienti in dialisi per la Asl a meno di 5 euro l’ora”

Renato è stato assunto da un’associazione che lavorava per la Asl come conducente di ambulanze per il trasporto di pazienti in dialisi. Il suo stipendio era di 4,60 euro all’ora e ha deciso di lasciare il lavoro quando gli è stato detto che non avrebbe potuto ricevere di più.
Renato ha raccontato la sua esperienza a Fanpage.it, spiegando che lavorava per una ditta di servizi di ambulanza e si occupava del trasporto di pazienti in dialisi nelle zone di Santa Marinella, Civitavecchia, Trevignano e Cerveteri. Veniva pagato tra i 4,20 e i 4,60 euro all’ora.
La giornata lavorativa di Renato iniziava molto presto, alle 4.30 del mattino, e terminava alle 19. Doveva trasportare i pazienti ai centri di cura e riportarli a casa. Faceva delle pause, durante le quali poteva provare a tornare a casa se le distanze lo permettevano.
Renato aveva già avuto esperienze simili di lavoro e aveva iniziato con lavoretti stagionali. Era arrivato in quella associazione di ambulanze e trasporti grazie a un bando vinto dall’azienda che lavorava per la Asl di Roma e Viterbo. Dopo aver chiesto un aumento e aver ricevuto una risposta negativa, ha deciso di lasciare il lavoro.
Per svolgere il lavoro di tassista sanitario era necessario essere iscritti al Ruolo conducenti o al Cap KB. Alcuni dei suoi colleghi non avevano i requisiti richiesti per il lavoro. Ora Renato sta studiando per fare un nuovo test e diventare NCC, sperando di trovare un lavoro che gli permetta di vivere anche al di fuori dell’orario lavorativo.
Attualità
Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!
Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.
La sequenza degli eventi
Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.Le implicazioni per la sicurezza
Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?
Attualità
Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.
I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.
Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.
Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.
Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.
Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.
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