Questo mattina, un urlo, mimose tinte di rosso lanciate sul palco e uno striscione con la scritta “Bruciamo tutto, fuoco trasformativo” hanno caratterizzato il blitz del gruppo femminista ‘Bruciamo tutto’ nella sala della Protomoteca al Campidoglio di Roma. L’azione ha interrotto un evento dal titolo “Sostenibilità sostantivo femminile”. Le attiviste hanno dichiarato che l’urlo rappresenta la reazione ai discorsi ipocriti sulla sostenibilità e alla violenza contro le donne, facendo riferimento ai numerosi femminicidi avvenuti di recente.
Durante l’azione, le attiviste sono salite sul palco per comunicare il loro messaggio, sostenendo che è assurdo parlare di otto marzo e di sostenibilità come sostantivo femminile. Hanno elencato i nomi delle donne uccise dall’inizio dell’anno e hanno richiesto maggiore sensibilità e informazione sulla questione. Anche il sindaco Roberto Gualtieri e l’assessora alle Pari Opportunità Monica Lucarelli erano presenti all’evento.
Nel contesto dell’8 marzo, è stata organizzata una giornata di sciopero transfemminista globale, con migliaia di persone che hanno preso parte al corteo da Circo Massimo a Trastevere. Le lavoratrici hanno incrociato le braccia per 24 ore per protestare contro la violenza patriarcale e ribadire la necessità di fermare il mondo se non vengono ascoltate. Le attiviste di Non Una di Meno hanno sottolineato l’importanza di trasformare la potenza del movimento del 25 novembre in azione concreta, attraversando luoghi cruciali dove la violenza contro le donne persiste.