Cronaca
Catena di acciaio in Abruzzo: Damiano Bufo, motociclista, muore a 25 anni

Cronaca – A Bisenti (Teramo) durante una sessione di motocross, il giovane Damiano Bufo, di 25 anni, è deceduto davanti agli occhi dei suoi amici a causa di un grave incidente. Il gruppo di amici si stava allenando su terreni privati a San Nicola a Bisenti, quando Bufo ha trovato una catena d’acciaio posta tra due alberi e è caduto, riportando lesioni fatali nonostante i soccorsi immediati. L’uomo, originario di Castiglione Messer Raimondo ma residente a Pineto, partecipava alle gare di motocross a livello regionale ed era ben equipaggiato in termini di protezioni e attrezzature.
Il procuratore Monia Di Marco ha disposto il sequestro della moto e della catena, e la salma di Bufo è stata trasferita all’obitorio dell’ospedale Mazzini di Teramo in attesa della decisione sull’autopsia. Le indagini condotte dai carabinieri di Giulianova mirano a comprendere le circostanze dell’incidente e se la presenza della catena era segnalata in modo adeguato. La notizia della tragedia ha suscitato grande commozione nella zona, dove Bufo era conosciuto come “un bravo ragazzo” e la sua famiglia aveva venduto l’azienda agricola per trasferirsi vicino al mare a Pineto.
Nelle vicinanze di Roma, due tragedie hanno colpito: Alba Ronconi è stata investita ad Acilia e Andrea Ferlini è deceduto in un incidente in moto sull’Aurelia. Ferlini, 25enne, è stato sbalzato per diversi metri prima di cadere a terra, dove sono stati chiamati i soccorsi. Nonostante l’intervento dell’elisoccorso da Pescara, i tentativi di stabilizzare il giovane sono stati vani e ha perso la vita a causa delle lesioni riportate. Le autorità stanno indagando sulle circostanze dell’incidente e sulle cause che hanno portato alla tragedia di entrambi i giovani.
Cronaca
Truffa delle chiavi dell’auto a Roma, aumento delle denunce per furti e modalità operative

È una delle varianti del raggiro delle monete gettate a terra, a pochi metri dalla vittima scelta per il colpo. La truffa delle chiavi colpisce ancora a Roma. Polizia e carabinieri ricevono numerose denunce. Come l’ultima, giunta presso l’Ufficio del Commissariato Fidene Serpentara venerdì 28 marzo. L’esposto è di una anziana signora derubata della borsa nel quartiere Tufello. All’interno aveva portafogli, documenti e libretto della macchina.
Il racconto
Erano da poco trascorse le 9.20 di venerdì quando una donna si appresta a salire sulla propria vettura. «Mia mamma – racconta Giulia (che ha preferito mantenere l’anonimato) – era vicino alla sua macchina parcheggiata in via Monte San Vicino, angolo via Tonale, quando due ragazzi si sono avvicinati dicendole che aveva perso le chiavi». Uno era fermo vicino all’auto della vittima, lato passeggero, mentre l’altro con insistenza costringeva la donna a raccogliere quel mazzo a terra. La donna più volte ha tentato di allontanare il truffatore fino a quando non ha ceduto e ha raccolto le chiavi. Una frazione di secondo e l’altro complice ha aperto lo sportello e sottratto la borsa agganciata al cambio. All’interno c’erano il portafogli con documenti e 70 euro, oltre al libretto dell’auto. «Ero preoccupata per mia mamma, sola, e pensavo l’avessero fatto del male. Siamo andate immediatamente dalla polizia e abbiamo trascorso diverse ore negli uffici del Commissariato Fidene per sporgere denuncia». Nella zona non ci sono telecamere utili a individuare i due ladri, di origine magrebina secondo quanto riportato dalla vittima di 70 anni. «Ultimamente ne capitano tantissime – conferma Giulia – e questa fino a qualche tempo fa era una zona abbastanza tranquilla. Ora non lo è più».
La tecnica
«Scusi, ci sono le chiavi accanto alla sua auto. Le sono cadute?». È la frase utilizzata dai truffatori alle loro prede. Un piano semplice quanto rovinoso che scatta quando la vittima sta aprendo lo sportello dell’auto. Mentre infila le buste della spesa e la borsa sul sedile del passeggero, la malcapitata si distrae. A quel punto scatta il piano.
Cronaca
Assoluzione per Minenna, ex direttore delle Dogane accusato di abuso di ufficio

Era stato denunciato dall’allora direttore della Segreteria del vicepresidente della stessa Agenzia, Andrea Canali. L’indagine si è sviluppata attorno a un’inchiesta che ha messo in luce presunti comportamenti scorretti e irregolarità all’interno dell’agenzia. Gli approfondimenti hanno portato a interrogatori e verifiche su vari aspetti della gestione e delle pratiche lavorative.
Accuse e reazioni
Le accuse mosse hanno causato un notevole scalpore, suscitando reazioni sia all’interno che all’esterno dell’Agenzia. Sono emerse divergenze di opinioni sui metodi utilizzati e sull’operato della dirigenza, portando a un clima di incertezza e tensione.
Situazione attuale
Attualmente, l’Agenzia continua a operare mentre proseguono le verifiche su quanto emerso. Le istituzioni competenti stanno seguendo attentamente il corso degli eventi, in attesa di chiarimenti ufficiali da parte dei coinvolti.
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