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Francesco: “In Vaticano soffriamo ancora per la scomparsa di Emanuela Orlandi”

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Francesco: “In Vaticano soffriamo ancora per la scomparsa di Emanuela Orlandi”

Papa Francesco ha commentato la scomparsa di Emanuela Orlandi nella sua autobiografia, esprimendo dolore per la sua scomparsa e pregando per la sua famiglia. L’autobiografia, intitolata “Life. La mia storia nella Storia”, scritta con il vaticanista Fabio Marchese Ragona, sarà pubblicata il 19 marzo da Harper Collins in vari Paesi. Il Papa ha sottolineato l’importanza che emerga la verità sul caso, con indagini aperte anche in Vaticano.

Il fratello di Emanuela Orlandi, Pietro, ha reagito alle parole di Papa Francesco, ribadendo la necessità di trovare la verità sulla scomparsa della sorella. Anche i membri della commissione bicamerale d’inchiesta su Emanuela Orlandi hanno espresso la determinazione nel trovare la verità, sottolineando l’importanza della serietà e dell’equilibrio nelle indagini.

Le reazioni degli utenti sui social media sono state varie: alcuni si sono chiesti se Papa Francesco avesse precedentemente detto che Emanuela si trova in cielo, citando le parole del pontefice in risposta alle domande di Pietro.

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Testaccio: Diciassettenne accoltellato, testimone conferma che l’aggressore non è della nostra scuola.

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Testaccio: Diciassettenne accoltellato, testimone conferma che l’aggressore non è della nostra scuola.

Un giovane di 17 anni è stato accoltellato a Roma, con le indagini in corso sull’incidente avvenuto a piazza Testaccio. L’aggressore è stato descritto come un coetaneo esterno al centro di formazione professionale frequentato dalla vittima. Secondo un testimone, la lite sarebbe iniziata a scuola e si sarebbe poi trasferita in piazza, culminando con l’aggressione. Attualmente il ragazzo ferito si trova ricoverato in gravi condizioni, ma non in pericolo di vita presso l’ospedale San Camillo. La madre della vittima chiede giustizia e si concentra sugli elementi esistenti, evitando di aggiungere nuovi dettagli.

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Il Governo è ribellato da 14 comuni della Tuscia al deposito di scorie nucleari.

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Il Governo è ribellato da 14 comuni della Tuscia al deposito di scorie nucleari.

Il presidente della Provincia di Viterbo Alessandro Romoli ha ribadito il rifiuto dei sindaci alla realizzazione di depositi per scorie nucleari nella Tuscia durante una riunione. La Sogin, società incaricata dello smantellamento degli impianti nucleari, ha individuato potenziali siti in 14 comuni della zona, ma i primi cittadini si oppongono attivamente a questa possibilità. Romoli ha annunciato la costituzione di un team di esperti per dimostrare l’inadeguatezza dei terreni e la sismicità della zona. La difesa della Tuscia è considerata una responsabilità condivisa e nove comuni hanno già espresso un parere negativo sull’ipotesi dei depositi.

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