Cronaca
I Carabinieri di Monterotondo intensificano i controlli: arresti, denunce e sequestri
I Carabinieri di Monterotondo intensificano i controlli: arresti, denunce e sequestri
Cronaca Roma – Nella notte tra i Carabinieri della Compagnia di Monterotondo hanno svolto un’ampia operazione di controllo straordinario nei comuni di Palombara Sabina e Fiano Romano, con l’obiettivo di prevenire e reprimere l’illegalità.
I risultati dell’operazione:
- Un arresto: un cittadino della provincia di Roma è stato rintracciato e sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione, in esecuzione ad un decreto di carcerazione emesso dalla Procura di Roma.
- Due denunce per detenzione di droga: un cittadino albanese di 36 anni è stato trovato in possesso di cocaina, materiale da confezionamento e oltre 1800 euro in contanti, ritenuti provento di attività illecita. Un altro cittadino albanese di 30 anni è stato trovato in possesso di cocaina e 1.300 euro in contanti.
- Una denuncia per appropriazione indebita: un cittadino colombiano di 22 anni è stato trovato alla guida di un’autovettura presa in prestito da un conoscente che non aveva mai più restituito.
- Un furgone rubato recuperato: i Carabinieri hanno intercettato un furgone che era stato rubato qualche ora prima a Roma e lo hanno riaffidato al proprietario.
- 5 persone segnalate per possesso di droga: i Carabinieri hanno identificato 200 persone e controllato 140 veicoli, accertando violazioni amministrative al codice della strada per oltre 4.000 euro e ritirando 3 patenti di guida.
L’impegno dei Carabinieri:
L’operazione testimonia l’impegno costante dei Carabinieri della Compagnia di Monterotondo nel garantire la sicurezza e la legalità sul territorio di competenza. I controlli straordinari continueranno anche nelle prossime settimane, con l’obiettivo di contrastare ogni forma di illegalità e di tutelare la cittadinanza. L’operazione dei Carabinieri di Monterotondo è un esempio di come le Forze dell’Ordine siano impegnate a contrastare l’illegalità e a garantire la sicurezza dei cittadini. La collaborazione con la cittadinanza è fondamentale per il successo di queste operazioni.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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