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Infermiere arrestato per spaccio in carcere: beccato con coca per detenuto
Un infermiere è stato arrestato questa mattina mentre cercava di introdurre droga nel carcere di Velletri per consegnarla a un detenuto. L’infermiere, impiegato nel carcere, è stato sorpreso mentre consegnava 300 grammi di cocaina e più di 400 grammi di hashish al detenuto. Nell’auto dell’infermiere sono stati trovati microtelefoni completi di sim card (che spesso vengono introdotti illegalmente in carcere) e caricabatterie. Nella sua abitazione, sono stati trovati 40mila euro in contanti, presumibilmente provento della vendita di droga all’interno del carcere. Tutti gli oggetti e il denaro sono stati sequestrati dagli investigatori che stanno indagando sul caso.
La CGIL ha chiesto il potenziamento delle unità cinofile all’interno delle carceri per contrastare il traffico di droga. Mirko Manna della FP CGIL Nazionale ha dichiarato che l’introduzione di sostanze stupefacenti rappresenta una grave minaccia per la sicurezza dei penitenziari e compromette gli sforzi di riabilitazione dei detenuti. Il traffico di droga e telefoni cellulari all’interno delle carceri comporta affari milionari che influenzano le gerarchie sia all’interno che all’esterno delle strutture penitenziarie. La CGIL ha sottolineato l’importanza delle unità cinofile del Corpo di Polizia Penitenziaria, che sono state efficaci nel contrastare questo fenomeno. Hanno richiesto un potenziamento e una maggiore diffusione delle unità cinofile su tutto il territorio nazionale, oltre che a un utilizzo più regolare anziché sporadico.
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