Attualità
Infermiere arrestato per spaccio in carcere: beccato con coca per detenuto

Un infermiere è stato arrestato questa mattina mentre cercava di introdurre droga nel carcere di Velletri per consegnarla a un detenuto. L’infermiere, impiegato nel carcere, è stato sorpreso mentre consegnava 300 grammi di cocaina e più di 400 grammi di hashish al detenuto. Nell’auto dell’infermiere sono stati trovati microtelefoni completi di sim card (che spesso vengono introdotti illegalmente in carcere) e caricabatterie. Nella sua abitazione, sono stati trovati 40mila euro in contanti, presumibilmente provento della vendita di droga all’interno del carcere. Tutti gli oggetti e il denaro sono stati sequestrati dagli investigatori che stanno indagando sul caso.
La CGIL ha chiesto il potenziamento delle unità cinofile all’interno delle carceri per contrastare il traffico di droga. Mirko Manna della FP CGIL Nazionale ha dichiarato che l’introduzione di sostanze stupefacenti rappresenta una grave minaccia per la sicurezza dei penitenziari e compromette gli sforzi di riabilitazione dei detenuti. Il traffico di droga e telefoni cellulari all’interno delle carceri comporta affari milionari che influenzano le gerarchie sia all’interno che all’esterno delle strutture penitenziarie. La CGIL ha sottolineato l’importanza delle unità cinofile del Corpo di Polizia Penitenziaria, che sono state efficaci nel contrastare questo fenomeno. Hanno richiesto un potenziamento e una maggiore diffusione delle unità cinofile su tutto il territorio nazionale, oltre che a un utilizzo più regolare anziché sporadico.
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Caos sull’A1: Cinque autisti distratti provocano tamponamento e otto chilometri di coda verso Roma

Hai idea di cosa è successo sull’autostrada A1, dove un tamponamento tra cinque auto ha creato un caos totale con code da brividi di otto chilometri verso Roma? #IncidenteA1
Immagina di essere bloccato in autostrada, con il sole che picchia e il traffico che non si muove: è proprio ciò che è accaduto in un incidente che ha catturato l’attenzione di migliaia di automobilisti. Un tamponamento improvviso ha coinvolto ben cinque veicoli, trasformando una normale giornata di viaggio in un incubo su ruote. Gli esperti parlano di distrazioni al volante o condizioni meteo imprevedibili, ma i dettagli esatti stanno emergendo solo ora, lasciando tutti con il fiato sospeso.
Il momento del caos
Le prime segnalazioni parlano di un impatto a catena che ha letteralmente bloccato l’A1, con auto che si sono accumulate in un ingorgo mostruoso. Testimoni oculari hanno descritto scene di panico e sirene che echeggiavano, mentre i soccorsi si affrettavano sul posto per gestire l’emergenza.
Conseguenze e curiosità
Con code che si estendevano per otto chilometri in direzione Roma, molti conducenti si sono trovati intrappolati per ore, alimentando speculazioni online su cosa potrebbe aver innescato tutto questo. Gli inquirenti stanno indagando per scoprire i retroscena, e tu non vorrai perderti gli aggiornamenti su come questa storia si evolverà!
Attualità
La crisi della Chiesa che nessuno ha il coraggio di dire. I numeri parlano chiaro

Ieri a Roma c’è stato il funerale di Papa Francesco.
Tanti i capi di stato e le famiglie reali che hanno partecipato a San Pietro per le esequie di Papa Bergoglio, rappresentante della religione più importante del mondo.
Ma i numeri parlano chiaro: infatti, nonostante la folla numerosa, bisogna evidenziare come la chiesa romana abbia delle grandi problematiche al suo interno: dalla crisi delle vocazioni, alla diminuzione dei fedeli che, anno dopo anno, diventano sempre di meno.
La crisi delle fede cristiana in Europa
In Europa la religione cristiana è in netto calo. Le migrazioni di cittadini da paesi non cristiani, che spesso sono di religione musulmana, sta cambiando la mappa dei fedeli nel vecchio continente.
Anno dopo anno, vuoi anche il calo demografico, i musulmani in Italia aumentano. Giusto per chiarare attraverso i dati, rispetto ai funerali di Giovanni Paolo II nel 2005 – dove accorsero 3 milioni di persone – ieri per papa Bergoglio ce n’erano dieci volte di meno, ovvero 250.000.
La chiesa è in difficoltà e di questo bisogna prenderne atto. Non si può far finta di nulla.
Il compito del nuovo pontefice sarà soprattutto quello di lavorare sodo per riportare una guida spirituale a Roma e in Europa, dove il numero di fedeli cristiani è in netto calo rispetto ai musulmani, che oltre a essere più partecipi sono sempre di più di più.
Non è un discorso politico e nemmeno di parte, ma solo constatare come il mondo cambia e con esso anche il credo religioso delle nostre città. Evidenziare come il cristianesimo in Europa e nel mondo stia diventando sempre meno influente è un atto dovuto, che deve far riflettere soprattutto per dei ragionamenti a lungo termine.
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