Attualità
Intervento al San Filippo Neri: recupero mobilità mandibola con protesi 3D
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Qualche giorno fa si è tenuta all’ospedale San Filippo Neri di Roma un’operazione innovativa su un paziente armeno vittima di un conflitto bellico che aveva perso la mobilità della mandibola. L’uomo era affetto da una anchilosi dell’articolazione temporo-mandibolare destra, che limitava i movimenti della mandibola. È stata installata una protesi in titanio e polietilene, realizzata con stampa 3D, appositamente progettata per il paziente. L’intervento di alta complessità si è concluso con successo grazie alla collaborazione di vari ospedali.
La sinergia con l’Università di Udine ha permesso di realizzare una protesi articolare di ultima generazione che ha consentito al paziente di riprendere i movimenti necessari alla masticazione e all’articolazione della parola. Il primario del reparto di Chirurgia Maxillo-facciale della ASL Roma 1, Domenico Scopelliti, si è mostrato soddisfatto per il risultato e orgoglioso della collaborazione con la Regione Lazio e la ASL Roma 1.
Non è vero che lo spostamento del Policlinico è correlato allo stadio della Roma. Diverse realtà hanno partecipato all’intervento, tra cui la UOC di Chirurgia Maxillo-facciale della ASL Roma 1 e dell’Università di Udine. L’equipe chirurgica e anestesiologica era composta da diversi professionisti che hanno contribuito al successo dell’operazione.
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Incendio appiccato da un detenuto nella sua cella al carcere Regina Coeli di Roma
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Un detenuto ha appiccato un incendio nella sua cella al carcere romano di Regina Coeli, mentre un altro si è ferito gravemente al collo. La notizia è stata comunicata dal sindacato Fp Polizia Penitenziaria della Cgil, che ha definito l’episodio come un'”ennesima notte di follia” all’interno dell’istituto penitenziario.
Incendio e fuga di fumo
Il sindacato ha spiegato che il detenuto ha provocato un incendio creando una grossa nube di fumo nella sezione detentiva. Solo l’intervento tempestivo del personale di Polizia Penitenziaria ha evitato conseguenze più gravi. Durante le operazioni di evacuazione, un altro detenuto, probabilmente sconvolto e in preda al panico, si è procurato una grave ferita da taglio al collo.
Condizioni critiche del personale
La Cgil ha sollevato preoccupazioni riguardo alla situazione del personale, avvertendo che è “fortemente in sotto organico”. Il sindacato ha denunciato le “precari e difficili condizioni di lavoro” nella struttura, sottolineando che la Polizia Penitenziaria sta affrontando turni massacranti e operando al di sotto dei livelli minimi di sicurezza. Hanno fatto appello per “interventi urgenti dalle varie Autorità” e hanno chiesto una riforma dell’intero sistema penitenziario che possa affrontare le emergenze e restituire dignità ai lavoratori del Corpo di Polizia Penitenziaria.
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Carro distrutto dalle fiamme al carnevale di Pontecorvo, due bimbi ustionati e la folla in fuga
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Durante la sfilata della 73esima edizione del Carnevale Ciociaro Pontecorvese a Pontecorvo, provincia di Frosinone, un carro allegorico ha preso fuoco, generando panico tra i presenti. Tre persone, tra cui una donna e due bambini, sono rimaste ferite, mentre un carabiniere ha riportato una lieve ustione.
Incendio del carro allegorico
Le prime indagini indicano che l’incendio potrebbe essere stato causato da un corto circuito dell’impianto elettrico. Tuttavia, si è successivamente ipotizzato che il rogo possa essere originato da un servizio di effetti scenici che utilizzava fiamme. Testimoni affermano che le fiamme sarebbero state più alte del previsto e, a causa del vento, hanno investito un pupazzo di cartapesta, innescando il fuoco.
Dettagli sui feriti
Tra i tre feriti figurano la moglie e il figlio di chi ha allestito il carro, colpiti mentre si trovavano all’interno della struttura. I feriti sono stati trasportati all’ospedale di Cassino: un bambino e la donna sono stati dimessi con ustioni ritenute non gravi, mentre l’altro bambino ha riportato ustioni più significative, ma non si trova in pericolo di vita.
Inoltre, un carabiniere ha subito una leggera ustione al collo a causa di residui di resina bruciata, secondo quanto riportato dall’agenzia LaPresse.
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