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Laureato con 110: il ricorso per la lode respinto dal Tar della Lombardia
Il Tar della Lombardia ha respinto il ricorso presentato da un laureato in Scienze filosofiche che, pur avendo ottenuto il massimo dei voti (110 su 110), non è stato insignito della lode. Secondo la sentenza emessa, la lode non è un diritto garantito ma rimane a discrezione della commissione esaminatrice.
Il laureato ha inizialmente presentato un ricorso interno al quale il rettore ha risposto negativamente. Successivamente si è rivolto al Tar della Lombardia per ottenere il riconoscimento della lode. Tuttavia, il Tribunale Amministrativo Regionale ha confermato che la decisione di assegnare la lode spetta esclusivamente alla commissione, anche se si raggiunge il massimo punteggio.
Nonostante l’elevata valutazione ottenuta, la brillante tesi presentata e una discussione lodata, la commissione ha ritenuto che la lode non fosse dovuta in quel caso specifico. Il Tar ha sottolineato che la lode è un premio accademico e non un diritto automatico, evidenziando la discrezionalità della commissione nel conferirla.
Il Tar ha rigettato la richiesta del laureato sottolineando che la mancata attribuzione della lode non necessita di una motivazione specifica da parte della commissione. In conclusione, la sentenza ribadisce che la lode resta una forma di riconoscimento soggetta alla valutazione dei docenti valutatori.
La vicenda conferma che, nonostante il brillante percorso accademico, la lode rimane un riconoscimento premiale e non una certezza, dipendendo esclusivamente dalla valutazione dei membri della commissione esaminatrice.