Attualità
Una Marea umana contro la mafia al Circo Massimo: 50mila con Libera
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Roma appare oggi, 21 marzo, come una città libera dalle mafie in occasione della Giornata della Memoria e dell’Impegno per le vittime della mafia, con almeno 40mila persone che partecipano al corteo.
Un elenco apparentemente interminabile di nomi e cognomi di persone uccise dalla mafia viene ricordato, con una vasta partecipazione di almeno 40mila persone a Roma per commemorare le vittime.
Il corteo, organizzato da Libera, vede la presenza di almeno 600 parenti delle vittime in testa, con parole di Don Ciotti che sottolineano la forza continua della mafia nonostante la diminuzione degli omicidi. La presenza numerosa in piazza offre speranza per il futuro.
I giovani sono particolarmente presenti nel corteo come una speranza per il futuro nella lotta contro la mafia, con una partecipazione attiva e consapevole che rappresenta il desiderio di un cambiamento generazionale.
Gli studenti si sono uniti nel corteo a Roma per portare avanti una cultura antimafia e la lotta contro la criminalità organizzata, proprio a partire dalla gioventù e dal sistema educativo e sociale.
L’importanza della testimonianza e della memoria nella lotta contro la mafia viene sottolineata da partecipanti al corteo, che ricordano i valori della legalità, della correttezza e della libertà dall’oppressione della criminalità organizzata.
A Roma, la partecipazione attiva e consapevole della cittadinanza dimostra una vigile resistenza alla mafia e una volontà di combattere uniti contro ogni forma di criminalità.
Attualità
Incendio appiccato da un detenuto nella sua cella al carcere Regina Coeli di Roma
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Un detenuto ha appiccato un incendio nella sua cella al carcere romano di Regina Coeli, mentre un altro si è ferito gravemente al collo. La notizia è stata comunicata dal sindacato Fp Polizia Penitenziaria della Cgil, che ha definito l’episodio come un'”ennesima notte di follia” all’interno dell’istituto penitenziario.
Incendio e fuga di fumo
Il sindacato ha spiegato che il detenuto ha provocato un incendio creando una grossa nube di fumo nella sezione detentiva. Solo l’intervento tempestivo del personale di Polizia Penitenziaria ha evitato conseguenze più gravi. Durante le operazioni di evacuazione, un altro detenuto, probabilmente sconvolto e in preda al panico, si è procurato una grave ferita da taglio al collo.
Condizioni critiche del personale
La Cgil ha sollevato preoccupazioni riguardo alla situazione del personale, avvertendo che è “fortemente in sotto organico”. Il sindacato ha denunciato le “precari e difficili condizioni di lavoro” nella struttura, sottolineando che la Polizia Penitenziaria sta affrontando turni massacranti e operando al di sotto dei livelli minimi di sicurezza. Hanno fatto appello per “interventi urgenti dalle varie Autorità” e hanno chiesto una riforma dell’intero sistema penitenziario che possa affrontare le emergenze e restituire dignità ai lavoratori del Corpo di Polizia Penitenziaria.
Attualità
Carro distrutto dalle fiamme al carnevale di Pontecorvo, due bimbi ustionati e la folla in fuga
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Durante la sfilata della 73esima edizione del Carnevale Ciociaro Pontecorvese a Pontecorvo, provincia di Frosinone, un carro allegorico ha preso fuoco, generando panico tra i presenti. Tre persone, tra cui una donna e due bambini, sono rimaste ferite, mentre un carabiniere ha riportato una lieve ustione.
Incendio del carro allegorico
Le prime indagini indicano che l’incendio potrebbe essere stato causato da un corto circuito dell’impianto elettrico. Tuttavia, si è successivamente ipotizzato che il rogo possa essere originato da un servizio di effetti scenici che utilizzava fiamme. Testimoni affermano che le fiamme sarebbero state più alte del previsto e, a causa del vento, hanno investito un pupazzo di cartapesta, innescando il fuoco.
Dettagli sui feriti
Tra i tre feriti figurano la moglie e il figlio di chi ha allestito il carro, colpiti mentre si trovavano all’interno della struttura. I feriti sono stati trasportati all’ospedale di Cassino: un bambino e la donna sono stati dimessi con ustioni ritenute non gravi, mentre l’altro bambino ha riportato ustioni più significative, ma non si trova in pericolo di vita.
Inoltre, un carabiniere ha subito una leggera ustione al collo a causa di residui di resina bruciata, secondo quanto riportato dall’agenzia LaPresse.
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