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Serena Mollicone: la ricostruzione delle prime ore della scomparsa
Nella nuova udienza del processo d’appello per l’omicidio di Serena Mollicone si ricostruiscono le ore in cui scattano le ricerche della studentessa di Arce, la sera del 1 giugno 2001. Il primo testimone sentito è l’appuntato Emilio Cuomo. Era in servizio insieme al brigadiere Santino Tuzi, quando arrivarono le prime segnalazioni sulla scomparsa della ragazza.
Tuzi è il carabiniere che si suicidò nel 2008 dopo aver rivelato di aver visto Serena entrare in caserma la mattina del primo giugno. “A me non l’ha mai detto”, ribadisce Cuomo davanti alla Corte d’Assise d’appello. “Quella notte, racconta, Arrivammo ad Arce intorno a mezzanotte e mezza. Fuori dalla caserma c’erano due persone: Guglielmo Mollicone, il papà di Serena, e lo zio Antonio. Dopo pochi minuti arrivò in auto il maresciallo Franco Mottola, il comandante insieme alla moglie, Anna Maria. Poi Tuzi e io andammo al comando di Pontecorvo per estendere le ricerche a livello nazionale”.
Il secondo testimone dopo l’appuntato Cuomo è Pasquale Simone, un meccanico. Si parla ancora della sera del 1° giugno. Simone fu chiamato da Guglielmo Mollicone preoccupato per la scomparsa della figlia e lo accompagnò in caserma. Una testimonianza con molti non ricordo, “sono passati tanti anni” – ammette anche la Procura generale. Quasi 23 anni e l’omicidio di Serena è ancora un caso irrisolto.
In aula presenti oggi tre dei cinque imputati, tutti assolti in primo grado: il maresciallo Franco Mottola, il luogotenente Vincenzo Quatrale e l’appuntato Francesco Suprano. Il servizio è di Pasquale Notargiacomo.
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