Cronaca
Taxi Roma, 1,3 milioni di chiamate inevase. Gualtieri e Patanè che aspettiamo a rilasciare nuove licenze?
L’assegnazione delle licenze per i taxi è una competenza dei Comuni italiani, i quali devono stabilire il numero di licenze necessarie e rilasciarle secondo modalità che possono prevedere un pagamento o essere gratuite. Tuttavia, la situazione riguardante le licenze taxi presenta diverse criticità in molte città del Paese.
A Milano e Roma, ad esempio, gli ultimi aumenti nel numero di licenze risalgono rispettivamente al 2003 e al 2005, mentre a Napoli non avviene dal lontano 1998. Ciò ha portato a un’evidente discrepanza tra l’offerta di servizi taxi e la domanda dei cittadini, con numerose chiamate non soddisfatte ogni mese. Questo sottolinea la necessità di adeguare il numero di licenze alla reale domanda dei servizi di trasporto pubblico.
Nonostante l’Antitrust abbia più volte sollecitato i Comuni a intervenire per adeguare il numero di licenze alla domanda effettiva, in 110 città italiane il numero di licenze è rimasto stabile da vent’anni. Le nuove norme emanate nel 2023 offrono ai Comuni la possibilità di un iter amministrativo più veloce per rilasciare nuove licenze, ma alcuni aspetti rimangono irrisolti.
A Milano, ad esempio, la decisione di aumentare il numero di licenze ha generato controversie tra i tassisti, che contestano il prezzo stabilito dal Comune. A Roma, invece, pur con l’obiettivo di rilasciare nuove licenze, la procedura utilizzata presenta differenze rispetto a quella adottata a Milano.
Altri Comuni italiani, come Bologna, Modena e Ravenna, stanno affrontando la questione delle licenze per i taxi in modo diverso, ma il problema rimane. Nonostante l’esistenza di leggi specifiche, i tassisti continuano a resistere ai cambiamenti, e la situazione resta problematica. È fondamentale garantire un servizio di taxi efficiente e accessibile per i cittadini, ma le sfide nel settore persistono a causa delle resistenze e dei blocchi che si verificano quando si tenta di apportare modifiche.