Cronaca
Villa dei Casamonica sgomberata alla Romanina. La gioia del sindaco di Roma Gualtieri
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“Casamonica Sgomberata: Gualtieri Proclama il Ritorno dei Beni alla Comunità”
Cronaca Roma – Villa dei Casamonica sgomberata e Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha espresso gratitudine verso le forze dell’ordine per lo sgombero della villa appartenente alla famiglia Casamonica in zona Romanina in via Flavia Demetria, nel VII Municipio di Roma.
Durante una conferenza stampa presso il Campidoglio in occasione della Giornata delle Vittime Innocenti delle Mafie, Gualtieri ha sottolineato l’importanza di colpire l’aspetto economico delle organizzazioni criminali e di reinvestire i beni confiscati nel servizio della comunità.
“Oggi vorrei ringraziare le forze dell’ordine che hanno sgomberato i Casamonica dalla loro villa”, ha dichiarato il sindaco. “Va individuato e colpito l’aspetto economico e poi far vedere che questi beni vengono affidati al servizio della comunità”.
Il riferimento agli “aspetti economici” sottolinea l’importanza di privare le organizzazioni criminali delle risorse finanziarie che alimentano le loro attività illecite. Gualtieri ha evidenziato la necessità di una risposta decisa contro il crimine organizzato e di un’impegno concreto nel restituire alla collettività i beni confiscati.
Lo sgombero della villa appartenente alla famiglia Casamonica rappresenta un passo significativo nella lotta contro la criminalità organizzata a Roma. Tuttavia, Gualtieri ha sottolineato l’importanza di garantire che i beni confiscati siano effettivamente utilizzati a vantaggio della comunità, come parte di un approccio completo alla lotta contro le mafie e il crimine organizzato.
La dichiarazione del sindaco riflette un impegno costante nell’affrontare le sfide legate alla criminalità e nell’adozione di misure concrete per contrastare le attività illecite delle organizzazioni criminali. La restituzione dei beni alla comunità rappresenta un passo avanti verso la costruzione di una città più sicura e resiliente, dove le risorse confiscate possano essere reinvestite per il bene comune. Fonte
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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