Attualità
28enne arrestato per aver truffato un’anziana malata: rivelato da Instagram

Arrestato un truffatore che si vanta su Instagram
Emanuele Donato Pirro, un 28enne finito in carcere per estorsione pluriaggravata in concorso, ha truffato e derubato un’anziana malata di Alzheimer per 50mila euro. Il giovane ha anche utilizzato le storie di Instagram per vantarsi del suo crimine.
Pirro si finge maresciallo per derubare una malata di Alzheimer
Pirro ha truffato un’anziana malata di Alzheimer facendo finta di essere un maresciallo dei carabinieri e ha rubato ben 50mila euro da lei. La Polizia di Stato è riuscita a identificarlo, rintracciarlo ed arrestarlo. Pirro, uno con precedenti e noto alle forze dell’ordine per reati simili, si è tradito vantando il suo crimine sui social network. Le immagini di lui felice del suo “colpo”, facendo il segno della vittoria, sono state pubblicate su Instagram. Pirro è stato fermato dalla Polfer a febbraio scorso su un treno, dopo aver derubato un’anziana nel Nord Italia, con ancora il bottino con sé.
Vittima di Pirro una settantatreenne affetta da Alzheimer
Pirro ha preso di mira l’anziana che abita in zona Porta Pia, una settantatreenne affetta da un principio di Alzheimer. L’episodio è avvenuto al centro di Roma il 10 gennaio scorso. Pirro, fingendosi un maresciallo dei carabinieri, ha convinto l’anziana a consegnargli 14mila euro. La donna si è fidata e ha obbedito. Per Pirro il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Roma ha disposto la misura di custodia cautelare per il reato di estorsione pluriaggravata in concorso.
La truffa del finto maresciallo e dell’incidente inesistente
La donna, con l’aiuto del figlio, ha scoperto di essere stata truffata e ha denunciato il fatto in commissariato. Ha raccontato di aver ricevuto una telefonata da un finto maresciallo dei carabinieri che ha dichiarato che la sua figlia avrebbe finito in carcere se non avesse subito consegnato 14mila euro all’avvocato. Un altro uomo ha poi chiamato fingendosi l’avvocato e ha detto alla donna che, in assenza di contanti, avrebbe potuto consegnare gioielli e orologi. Un giovane è poi arrivato alla sua casa, ha preso soldi e preziosi per un valore di circa 50mila euro e poi è sparito.
Indagini in corso per truffe in tutto il paese
Pirro non agiva solo, veniva aiutato da altre persone, ora nel mirino dei poliziotti. Sembra che facessero parte di una banda di truffatori di Forcella, un’area nel centro storico di Napoli. Le indagini hanno rivelato che hanno portato a segno truffe in varie città d’Italia, viaggiando da North a South della Penisola. I probabili autori utilizzavano i guadagni delle truffe per sfizi costosi, che poi ostentavano sui social network.
Cronaca
Cicalone, fa rosicare i rosiconi e dà voce a chi non ce l’ha. “Altro che divano, provateci voi!”

Cicalone è tornato a colpire, e i rosiconi da tastiera possono solo mordersi le mani! Il noto youtuber, che da anni gira le periferie più dimenticate d’Italia per mostrare al mondo quello che nessuno vuole vedere, sta facendo impazzire chi lo critica stando comodamente seduto sul divano. Con i suoi video crudi e senza filtri, Cicalone porta alla luce volti, storie e persone che per troppi sono invisibili: ragazzi sfruttati, usati come pedine da chi vuole fare la morale o raccattare qualche like, ma che in realtà non ha mai messo piede in quei posti. E allora ben vengano personaggi come lui, che hanno il coraggio di accendere i riflettori su un’Italia che fa paura, ma che esiste eccome.
Cicalone dà voce agli invisibili: e i rosiconi rosicano
Cicalone non fa video per fare il figo o per raccattare visualizzazioni facili. Lui va dove gli altri non osano: nelle periferie abbandonate, tra palazzoni fatiscenti e strade che sembrano uscite da un film distopico. Qui incontra persone che la società ha dimenticato: giovani in preda all’alcol o a sostanze, spesso sfruttati da chi li usa per i propri scopi – che sia per fare propaganda politica o per sentirsi “impegnati” senza muovere un dito. Cicalone non giudica, non fa la morale: mostra e basta. E questo dà fastidio a chi preferirebbe tenere tutto sotto il tappeto. “Sta spettacolarizzando il degrado!”, strillano i rosiconi sui social. Ma la verità è che Cicalone sta facendo quello che loro non hanno il coraggio di fare: dare un volto e una voce a chi non ce l’ha.
Altro che chiacchiere: Cicalone rischia la pelle
Parlare è facile, ma provateci voi a stare faccia a faccia con questi ragazzi! Cicalone non gira con una scorta, non ha uno staff che lo protegge: va da solo, con la sua telecamera, in posti dove un litigio banale può trasformarsi in una tragedia. Ragazzi strafatti di alcol o sostanze, che in un attimo di rabbia possono diventare pericolosi, anche per motivi stupidi. “Vorrei vedere i più ardimentosi dei rosiconi qui, a fare i fenomeni davanti a un tizio che ti fissa con un coltello in mano”, si legge in uno dei commenti dei suoi fan. E come dargli torto? Cicalone rischia la pelle per mostrare una realtà che fa comodo ignorare, mentre i criticoni se ne stanno al sicuro, a pontificare dal loro salotto con l’aria condizionata.
Sfruttati e dimenticati: Cicalone accende i riflettori
Il vero scandalo non è Cicalone, ma quello che mostra. In queste periferie, le persone non sono solo invisibili: sono sfruttate. Vengono usate come simboli da chi vuole fare la vittima o da chi cerca di raccattare consensi, senza mai fare nulla di concreto per aiutarle. Cicalone, invece, non promette soluzioni miracolose: il suo obiettivo è semplice ma potente: portare attenzione su un fenomeno che tutti fingono di non vedere. E ci riesce alla grande, con video che fanno milioni di visualizzazioni e che costringono anche i più distratti a fermarsi e guardare. Ogni volto, ogni storia che racconta è un pugno nello stomaco, ma è un pugno necessario. Perché se non ci fosse lui, chi parlerebbe di questi ragazzi?
Cicalone, un eroe moderno: i rosiconi si arrangino
Mentre i rosiconi continuano a blaterare, Cicalone va avanti per la sua strada, e meno male! Non si piega alle critiche di chi lo accusa di “sensazionalismo” o di “mettere in pericolo” le persone che filma. La verità è che lui sta facendo un lavoro che nessuno ha il coraggio di fare, e lo fa con una sincerità che spiazza. I rosiconi possono continuare a rosicare, ma Cicalone non si ferma: continuerà a girare per le periferie, a mostrare l’Italia che fa paura, a dare voce a chi non ce l’ha. E se questo vi dà fastidio, cari criticoni, alzatevi dal divano e andate a fare qualcosa di utile, invece di sparare sentenze. Cicalone è un eroe moderno, e voi siete solo invidiosi. Punto.
Attualità
Immaginate se anziché Prodi, a tirare i capelli fosse stato un esponente del centrodestra

Immaginate se il gesto fatto da Romano Prodi, azione abbastanza ignobile, di tirare i capelli a una giornalista, la quale ha tutto il diritto di fare una domanda lecita, fosse accaduto a un esponente del centrodestra.
Immaginiamo se, al posto del “Mortadella”, presidente del consiglio che ci ha affossato con l’entrata nell’Euro, oltre alle svariate privatizzazione che hanno impoverito l’Italia, al suo posto ci fossero stati il presidente del Senato Ignazio La Russa, oppure quello della camera Lorenzo Fontana, o ancora Fabio Rampelli.
Cosa sarebbe accaduto, mediaticamente parlando, se qualche esponente della destra, avesse tirato i capelli a una giornalista? Facile e anche troppo scontato: tutti i giornali del mainstream vicini all’aria progressista, avrebbero fatto dei titoli e delle considerazioni molto più severe, appellandosi al maschilismo, all’urgente bisogno di sconfiggere il patriarcato, al fatto che la violenza fascista è sempre dietro l’angolo ecc…
La mancanza di rispetto per i giornalisti non ha colore, e invece tutto tace nelle redazioni della Repubblica e al TG3.
E allora ci viene da dire dove sta il giornalismo, dove sta la libertà? La verità è che ognuno tira l’acqua al suo mulino, omettendo spesso la verità fattuale.
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