Cronaca
A Roma una chiesa prega affinché l’aborto non venga inserito nei diritti fondamentali della UE

La giornata di preghiera e digiuno indetta dalla Parrocchia romana dei Santi Antonio e Annibale Maria per oggi, in occasione della votazione al Parlamento Europeo riguardante l’inserimento dell’aborto fra i diritti fondamentali dell’UE, rappresenta un momento di profonda riflessione e impegno spirituale.
La Chiesa cattolica, insieme ad altre istituzioni e comunità religiose, si oppone fermamente a questa prospettiva, considerando l’aborto non solo un atto contrario alla promozione della vita, ma anche una grave violazione dei diritti umani. La proposta di rendere l’aborto un diritto fondamentale è vista come un tentativo di promuovere una cultura di morte e di negare il valore e la dignità della vita umana, specialmente quella più vulnerabile e indifesa.
L’invito alla preghiera e alla supplica a Maria, madre della Vita, riflette l’importanza della dimensione spirituale nella lotta contro l’aborto. La partecipazione all’adorazione eucaristica e alla supplica comunitaria rappresenta un gesto di solidarietà e impegno nella difesa della vita, un’opportunità per esprimere con forza la contrarietà a questa proposta legislativa e per invocare la protezione divina sulla vita umana, soprattutto quella dei più deboli e indifesi.
La lettera del Parroco Padre Pasquale Albisinni sottolinea l’urgenza di agire e testimoniare la propria opposizione all’aborto, invitando i fedeli a non essere tiepidi nella difesa della vita e nella testimonianza dei valori evangelici. Questo appello richiama l’importanza di un impegno concreto e coerente, sia nella preghiera che nell’azione, per contrastare la cultura dell’aborto e promuovere una cultura della vita e della solidarietà.
In un momento in cui si discute di questioni così cruciali per la dignità umana, è fondamentale che la comunità religiosa si faccia portavoce dei valori evangelici e si opponga con fermezza a qualsiasi proposta legislativa che minacci il diritto alla vita e la dignità della persona umana. La preghiera e la supplica a Maria rappresentano un importante momento di unione e testimonianza nella difesa della vita e nella promozione di una cultura della solidarietà e della fraternità.
Cronaca
Le decisioni di Papa Francesco: dal funerale alla sepoltura in Santa Maria Maggiore

Papa Francesco, il pontefice rivoluzionario che ha sempre sfidato le tradizioni, se n’è andato con un funerale “semplice come quello di un cristiano qualunque”, eliminando bare lussuose e cerimonie da re. Addio a catafalchi e rituali pomposi: ora è tutto più umile, forse per non far invidia ai potenti di questo mondo. Ma chissenefrega delle vecchie usanze, eh? #PapaFrancescoMorto #FuneraleSemplice #ChiesaSenzaFronzoli #VaticanoShock
Le Riforme Radicali del Pontefice
Papa Francesco ha stravolto le esequie papali con la sua riforma dello scorso novembre, definendole “con dignità, ma come ogni cristiano”. Niente più esposizione su un catafalco: il corpo va dritto in Santa Maria Maggiore per la sepoltura. Un colpo basso alle cerimonie tradizionali, che forse erano un po’ troppo da VIP per un pastore del popolo.Cambiamenti Che Fanno Inarcare un Sopracciglio
Tra le novità, la constatazione della morte non avviene più nella camera del defunto, ma nella cappella, con una deposizione immediata nella bara. I fedeli possono venerare il corpo già dentro una bara aperta, e addio alle tre bare tradizionali di cipresso, piombo e rovere – perché, diciamocelo, chi ha bisogno di un funerale a tre strati quando una bara sola basta e avanza? Sembra che Francesco volesse un’uscita di scena più democratica, meno da imperatore.
Le Spiegazioni Dietro la Semplificazione
L’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ha pubblicato la seconda edizione dell’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis, approvata da Francesco nel 2024. L’arcivescovo Diego Ravelli ha spiegato che il cambiamento era necessario per adattare i riti alla fede in Cristo Risorto, enfatizzando che il Papa è un semplice discepolo, non un “potente di questo mondo”. Insomma, un modo per smontare un po’ di quell’aura divina e renderlo più… umano, o almeno ci prova.
Cronaca
Senza Francesco, mi sento persa. Siamo sotto shock, da piazza San Pietro.

È scoppiata la notizia che il Papa è “morto due volte” – sì, avete letto bene – lasciando fedeli in lacrime e turisti a scattare selfie epici in Piazza San Pietro, come se fosse un festival del caos. Ma è una bufala o un miracolo mancato? Il Vaticano in tilt, con preti che corrono e atei che ridono sotto i baffi. #PapaMorto #VaticanoChaos #NotizieVirali #FakeNewsPapale
La notizia shock
Questa mattina, la voce sulla presunta dipartita del Papa ha travolto la piazza come un’onda anomala, colpendo fedeli devoti e turisti distratti che si godevano il sole romano. Nessuno se l’aspettava, e mentre alcuni si sono messi a pregare, altri hanno iniziato a condividere meme su Twitter, trasformando un momento “sacro” in un circo mediatico.Reazioni esagerate e un po’ sospette
I fedeli sono rimasti a bocca aperta, con rosari in mano e occhi sbarrati, mentre i turisti – sempre pronti al business – hanno approfittato per vendere gadget improvvisati. Dài, ammettiamolo: in un mondo di fake news, chi non approfitterebbe di un “decesso papale” per un po’ di viralità? È il 2025, dopotutto, e il sacro si mescola al profano senza troppe cerimonie.
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