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Accordo raggiunto tra l’ex dipendente e il club

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Accordo raggiunto tra l’ex dipendente e il club

Accordo economico tra le parti sulla questione del video intimo dell’ex dipendente dell’As Roma

La questione relativa al video intimo dell’ex dipendente dell’As Roma diffuso senza consenso si è conclusa con un accordo economico tra le parti. Tuttavia, la situazione rimane aperta per la giustizia sportiva.

Risoluzione della controversia in seguito alla diffusione di un video intimo

Il caso dell’ex dipendente dell’As Roma, che fu licenziata dopo la diffusione di un video intimo che la mostrava con il suo partner (anche lui un ex dipendente del club e licenziato per le stesse ragioni), si è risolto circa un mese dopo essersi fatto strada nelle cronache di Roma e nel mondo dello sport. Dopo intensi negoziati, il club e gli ex dipendenti hanno raggiunto un accordo che prevede una generosa buonuscita, al fine di evitare una denuncia penale per revenge porn secondo quanto riportato da La Repubblica.

Il raggiungimento dell’accordo economico per evitare ulteriori procedimenti legali

Nessuna denuncia, nessun processo. Non ci sarà alcuna discussione in tribunale. L’accordo economico raggiunto tra le parti sembra aver messo fine a tutto questo. L’accordo è stato finalizzato solo dopo mesi di discussioni. Prima ancora che la notizia fosse pubblicata sui giornali, a novembre, l’ex dipendente aveva proposto all’azienda un risarcimento di 310.000 euro, che la società aveva inizialmente rifiutato.

Da un video privato alla drastica decisione dell’As Roma

La vicenda ebbe inizio quando un calciatore del club ebbe accesso al video privato tramite il telefono di uno dei coinvolti. Il video finì poi tra le mani di tutti, senza consenso, dal personale della società ai giocatori, fino a raggiungere le risorse umane e la dirigenza dell’As Roma. Quest’ultima convocò la coppia coinvolta e procedette al licenziamento per “violazione del codice etico” e “incompatibilità ambientale”. Il calciatore coinvolto nella diffusione del video rimane impune.

Ulteriori indagini sul caso

Successivamente ai fatti, le indagini sono state avviate anche da parte della Procura Figc. E’ arrivata anche un’interrogazione parlamentare dal Partito Democratico a Montecitorio. Mentre il Campidoglio si dissocia dalla Roma Primavera, il caso tra le parti sembra essere risolto, ma si attende ancora un possibile esito da parte della giustizia sportiva.

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A Roma, rete contro gli abusi sulle donne: dai rifugi ai centri per gli aggressori

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A Roma, rete contro gli abusi sulle donne: dai rifugi ai centri per gli aggressori

RomaControLaViolenza: Scopri come una rete innovativa a Roma sta rivoluzionando la protezione delle donne vittime di abusi, con sorprese che potrebbero cambiare tutto!

Immaginate una città come Roma che si trasforma in un baluardo contro la violenza sulle donne: una rete di supporto che unisce case rifugio e centri per maltrattanti, offrendo non solo riparo, ma anche percorsi di cambiamento radicale. Questa iniziativa sta catturando l’attenzione di tutti, ponendo domande affascinanti su come la prevenzione e l’aiuto possano davvero fare la differenza in scenari quotidiani.

La rete di supporto in azione

In questa rete, le donne trovano più di un semplice rifugio; si tratta di un ecosistema che include programmi di counseling e attività comunitarie, stimolando curiosità su come queste misure stiano influenzando migliaia di vite.

Ma c’è di più: i centri per maltrattanti non sono solo punitivi, bensì educativi, con approcci che potrebbero sorprendere, invitando a riflettere su cicli di violenza interrotti prima che sia troppo tardi.

I risultati che stanno facendo scalpore

Dati preliminari suggeriscono impatti positivi, con storie di rinascita che emergono da questa rete, lasciando tutti a chiedersi: e se Roma fosse solo l’inizio di una rivoluzione nazionale?

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Nel Lazio, 1,5 milioni di instabili mentali: proposta di legge per psicologi in ogni ASL

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Nel Lazio, 1,5 milioni di instabili mentali: proposta di legge per psicologi in ogni ASL

SaluteMentaleNelLazio Immagina se 1,5 milioni di persone nel Lazio stessero lottando in silenzio con disturbi mentali: scopri la proposta rivoluzionaria che potrebbe cambiare tutto!

Nel cuore del Lazio, un numero sconcertante di 1,5 milioni di individui affronta quotidianamente le sfide dei disturbi mentali, un dato che solleva interrogativi profondi sul benessere emotivo della comunità. Questa situazione, spesso sottovalutata, sta spingendo verso un dibattito acceso su come migliorare l’accesso a supporto professionale.

La sfida nascosta

Esperti e associazioni segnalano che questi disturbi, che vanno dall’ansia alla depressione, influenzano la vita quotidiana di migliaia di persone, rendendo urgente un intervento strutturato. “La salute mentale non è un lusso, ma un diritto”, come sottolineato da fonti autorevoli nel settore.

La proposta che potrebbe fare la differenza

In risposta a questa emergenza, una proposta di legge mira a introdurre psicologi in ogni ASL del Lazio, offrendo un aiuto accessibile e tempestivo. Questa iniziativa, se approvata, rappresenterebbe un passo decisivo verso una società più attenta e inclusiva, suscitando curiosità su come potrebbe evolversi il panorama della cura mentale in Italia.

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