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Arresto del Presidente della Liguria Giovanni Toti: accusato di corruzione, ai domiciliari

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Arresto del Presidente della Liguria Giovanni Toti: accusato di corruzione, ai domiciliari

Aggiornamento dell’ 7 Maggio 2024, 09:49

Giovanni Toti, il presidente Ligure, è stato messo agli arresti domiciliari da parte della Guardia di finanza questa mattina. L’accusa che gli viene contestata è di corruzione legata all’esercizio della funzione e per attività contrarie ai doveri d’ufficio. Oltre a lui, sono stati arrestati Paolo Emilio Signorini, l’ex presidente dell’Autorità portuale, e l’imprenditore Aldo Spinelli.

Dettagli sull’Arresto

Secondo le informazioni rilasciate dal procuratore capo di Genova, Nicola Piacente, la Guardia di finanza di Genova ha posto in arresto il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. L’accusa nei suoi confronti e di corruzione legata allo svolgimento della funzione e per attività contrarie ai doveri d’ufficio. Al momento, Toti, è agli arresti domiciliari in seguito all’ordinanza di custodia cautelare eseguita questa mattina.

Tra gli indagati per corruzione ci sono anche l’ex presidente dell’Autorità portuale, Paolo Emilio Signorini (anch’egli sotto accusa di corruzione e attualmente detenuto in via cautelare), oltre agli imprenditori portuali Roberto e Aldo Spinelli (accusati di corruzione nei confronti di Toti e Signorini, e attualmente agli arresti domiciliari).

Dettagli sull’indagine

L’inchiesta avviata dalla Procura di Genova si riferisce alle elezioni regionali della Liguria, presumibilmente quelle tenutesi nel 2020. Oltre alle citate persone, altri nove individui sono sottoposti a indagine, tra questi anche Matteo Cozzani, capo di gabinetto di Toti. Interessante notare che è stato eseguito un sequestro di 570mila euro nei confronti di Signorini e gli Spinelli, denaro che è “presunto frutto dei reati di corruzione”. Le perquisizioni, come da fonte ufficiale, sono ancora in corso.

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Incendio appiccato da un detenuto nella sua cella al carcere Regina Coeli di Roma

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Incendio appiccato da un detenuto nella sua cella al carcere Regina Coeli di Roma

Un detenuto ha appiccato un incendio nella sua cella al carcere romano di Regina Coeli, mentre un altro si è ferito gravemente al collo. La notizia è stata comunicata dal sindacato Fp Polizia Penitenziaria della Cgil, che ha definito l’episodio come un'”ennesima notte di follia” all’interno dell’istituto penitenziario.

Incendio e fuga di fumo

Il sindacato ha spiegato che il detenuto ha provocato un incendio creando una grossa nube di fumo nella sezione detentiva. Solo l’intervento tempestivo del personale di Polizia Penitenziaria ha evitato conseguenze più gravi. Durante le operazioni di evacuazione, un altro detenuto, probabilmente sconvolto e in preda al panico, si è procurato una grave ferita da taglio al collo.

Condizioni critiche del personale

La Cgil ha sollevato preoccupazioni riguardo alla situazione del personale, avvertendo che è “fortemente in sotto organico”. Il sindacato ha denunciato le “precari e difficili condizioni di lavoro” nella struttura, sottolineando che la Polizia Penitenziaria sta affrontando turni massacranti e operando al di sotto dei livelli minimi di sicurezza. Hanno fatto appello per “interventi urgenti dalle varie Autorità” e hanno chiesto una riforma dell’intero sistema penitenziario che possa affrontare le emergenze e restituire dignità ai lavoratori del Corpo di Polizia Penitenziaria.

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Carro distrutto dalle fiamme al carnevale di Pontecorvo, due bimbi ustionati e la folla in fuga

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Carro distrutto dalle fiamme al carnevale di Pontecorvo, due bimbi ustionati e la folla in fuga

Durante la sfilata della 73esima edizione del Carnevale Ciociaro Pontecorvese a Pontecorvo, provincia di Frosinone, un carro allegorico ha preso fuoco, generando panico tra i presenti. Tre persone, tra cui una donna e due bambini, sono rimaste ferite, mentre un carabiniere ha riportato una lieve ustione.

Incendio del carro allegorico

Le prime indagini indicano che l’incendio potrebbe essere stato causato da un corto circuito dell’impianto elettrico. Tuttavia, si è successivamente ipotizzato che il rogo possa essere originato da un servizio di effetti scenici che utilizzava fiamme. Testimoni affermano che le fiamme sarebbero state più alte del previsto e, a causa del vento, hanno investito un pupazzo di cartapesta, innescando il fuoco.

Dettagli sui feriti

Tra i tre feriti figurano la moglie e il figlio di chi ha allestito il carro, colpiti mentre si trovavano all’interno della struttura. I feriti sono stati trasportati all’ospedale di Cassino: un bambino e la donna sono stati dimessi con ustioni ritenute non gravi, mentre l’altro bambino ha riportato ustioni più significative, ma non si trova in pericolo di vita.

Inoltre, un carabiniere ha subito una leggera ustione al collo a causa di residui di resina bruciata, secondo quanto riportato dall’agenzia LaPresse.

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