Attualità
Carcere Lazio: mancano 1.500 posti, detenuti minorenni raddoppiati

Situazione nelle carceri del Lazio
I dati emersi dall’audizione sulla situazione nelle carceri del Lazio, che si è tenuta in Commissione Affari Costituzionali della Regione Lazio su richiesta della vicepresidente della commissione, la consigliera del Pd, Eleonora Mattia.
SoVraffollamento nelle carceri del Lazio
Nelle carceri del Lazio sono reclusi ad oggi 6.758 detenuti, ma i posti regolamentari sono soltanto 5.281, cioè 1.477 in meno. Tra le situazioni più difficili ci sono quelle dell’istituto Regina Coeli di Roma, seguito dai carceri di Civitavecchia, Velletri e Rieti. Ma a preoccupare è anche il caso dell’Istituto per Minorenni di Casal del Marmo della Capitale, dove i bambini e i ragazzi detenuti sono aumentati del 100 per cento nel primo trimestre del 2024 rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Allo stesso tempo, invece, il personale si è dimezzato.
Caso dell’Istituto per Minorenni di Casal del Marmo
Questi i dati emersi dall’audizione sulla situazione nelle carceri del Lazio, che si è tenuta in Commissione Affari Costituzionali della Regione Lazio su richiesta della vicepresidente della commissione, la consigliera del Pd, Eleonora Mattia.
Nel caso dell’istituto di Casal del Marmo, il direttore ha spiegato che la struttura è composta da due plessi, uno per minorenni e l’altro per giovani adulti, cioè maggiorenni che non lo erano al tempo della commissione del reato. Nell’ultimo anno gli accessi sono aumentati del 100 per cento perché istituto ospita i detenuti non solo del Lazio, ma anche di Abruzzo e Molise. Per questo l’istituto è più affollato di 50 unità rispetto alla capienza. Il personale, come detto, si è invece dimezzato, “cosa che comporta turni più pesanti per tutti”.
Interventi necessari e criticità
La consigliera Mattia ha parlato di un “bilancio allarmante che conferma il sovraffollamento cronico delle carceri e i problemi che ne derivano per detenuti e operatori, in termini di sicurezza, qualità del servizio e trattamento erogati a tutti i livelli. Tra le principali criticità evidenziate dai vari direttori delle strutture ascoltate, la carenza di assistenza sanitaria, in particolare per la mancanza di personale, che fugge appena può dall’incarico, per le per le precarie condizioni di lavoro anche a livello contrattuale”.
Tra le criticità a livello normativo, ha aggiunto la consigliera dem, “la necessità di rivedere il protocollo per la prevenzione dei suicidi, risalente a oltre 10 anni, da aggiornare con le nuove linee guida, e di ridefinire le procedure e ambiti di competenza di Rems e istituti penitenziari rispetto ai trattamenti di casi salute mentale con pericolosità sociale”.
Attualità
Caos sull’A1: Cinque autisti distratti provocano tamponamento e otto chilometri di coda verso Roma

Hai idea di cosa è successo sull’autostrada A1, dove un tamponamento tra cinque auto ha creato un caos totale con code da brividi di otto chilometri verso Roma? #IncidenteA1
Immagina di essere bloccato in autostrada, con il sole che picchia e il traffico che non si muove: è proprio ciò che è accaduto in un incidente che ha catturato l’attenzione di migliaia di automobilisti. Un tamponamento improvviso ha coinvolto ben cinque veicoli, trasformando una normale giornata di viaggio in un incubo su ruote. Gli esperti parlano di distrazioni al volante o condizioni meteo imprevedibili, ma i dettagli esatti stanno emergendo solo ora, lasciando tutti con il fiato sospeso.
Il momento del caos
Le prime segnalazioni parlano di un impatto a catena che ha letteralmente bloccato l’A1, con auto che si sono accumulate in un ingorgo mostruoso. Testimoni oculari hanno descritto scene di panico e sirene che echeggiavano, mentre i soccorsi si affrettavano sul posto per gestire l’emergenza.
Conseguenze e curiosità
Con code che si estendevano per otto chilometri in direzione Roma, molti conducenti si sono trovati intrappolati per ore, alimentando speculazioni online su cosa potrebbe aver innescato tutto questo. Gli inquirenti stanno indagando per scoprire i retroscena, e tu non vorrai perderti gli aggiornamenti su come questa storia si evolverà!
Attualità
La crisi della Chiesa che nessuno ha il coraggio di dire. I numeri parlano chiaro

Ieri a Roma c’è stato il funerale di Papa Francesco.
Tanti i capi di stato e le famiglie reali che hanno partecipato a San Pietro per le esequie di Papa Bergoglio, rappresentante della religione più importante del mondo.
Ma i numeri parlano chiaro: infatti, nonostante la folla numerosa, bisogna evidenziare come la chiesa romana abbia delle grandi problematiche al suo interno: dalla crisi delle vocazioni, alla diminuzione dei fedeli che, anno dopo anno, diventano sempre di meno.
La crisi delle fede cristiana in Europa
In Europa la religione cristiana è in netto calo. Le migrazioni di cittadini da paesi non cristiani, che spesso sono di religione musulmana, sta cambiando la mappa dei fedeli nel vecchio continente.
Anno dopo anno, vuoi anche il calo demografico, i musulmani in Italia aumentano. Giusto per chiarare attraverso i dati, rispetto ai funerali di Giovanni Paolo II nel 2005 – dove accorsero 3 milioni di persone – ieri per papa Bergoglio ce n’erano dieci volte di meno, ovvero 250.000.
La chiesa è in difficoltà e di questo bisogna prenderne atto. Non si può far finta di nulla.
Il compito del nuovo pontefice sarà soprattutto quello di lavorare sodo per riportare una guida spirituale a Roma e in Europa, dove il numero di fedeli cristiani è in netto calo rispetto ai musulmani, che oltre a essere più partecipi sono sempre di più di più.
Non è un discorso politico e nemmeno di parte, ma solo constatare come il mondo cambia e con esso anche il credo religioso delle nostre città. Evidenziare come il cristianesimo in Europa e nel mondo stia diventando sempre meno influente è un atto dovuto, che deve far riflettere soprattutto per dei ragionamenti a lungo termine.
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