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Contrabbando: droga e telefonini nel carcere di Velletri

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Contrabbando: droga e telefonini nel carcere di Velletri

Sacerdote di Genzano arrestato per droga e telefonini in prigione

Un sacerdote di Genzano di 63 anni è stato arrestato con l’accusa di aver portato droga all’interno del carcere di Velletri. Il prete, Don Maurizio, famoso per la sua attività parrocchiale nell’oratorio salesiano Don Bosco e cappellano dell’istituto religioso di via Mazzini, è stato arrestato due giorni fa.

A trovarlo in possesso di stupefacenti gli agenti della polizia penitenziaria, durante un controllo di routine. La droga era nascosta all’interno dei pacchi destinati ai detenuti dell’istituto penitenziario.

La perquisizione del sacerdote e l’arresto

Gli agenti hanno trovato la droga nel pacco: hanno rinvenuto un chilo di marijuana e oltre 50 grammi di cocaina. Sarebbe stato sempre il sacerdote, inoltre, ad aver portato nel carcere due smartphone, in maniera totalmente illecita.

Chi è il prete arrestato

Don Maurizio era arrivato da poco, dopo aver esercitato il sacerdozio in altre città italiane, negli oratori di Don Bosco. La polizia sta continuando ad indagare per cercare di ricostruire se si sia trattato di un episodio isolato o se ci siano altri simili collegati al sacerdote.

Sottoposto ad una nuova perquisizione, all’interno dell’alloggio in cui viveva, sono stati trovati oltre 20mila euro in contante sulla cui provenienza gli investigatori stanno cercando di fare chiarezza.

Le indagini in corso

L’obiettivo delle indagini è fare luce sulla vicenda. Nel frattempo residenti e cittadini si stano chiedendo come sia stato possibile. Nel frattempo le indagini continuano: agli inquirenti spetta il compito di ricostruire l’attività del sacerdote per cercare di capire se si sia trattato di un episodio isolato o meno.

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Caos sull’A1: Cinque autisti distratti provocano tamponamento e otto chilometri di coda verso Roma

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Caos sull’A1: Cinque autisti distratti provocano tamponamento e otto chilometri di coda verso Roma

Hai idea di cosa è successo sull’autostrada A1, dove un tamponamento tra cinque auto ha creato un caos totale con code da brividi di otto chilometri verso Roma? #IncidenteA1

Immagina di essere bloccato in autostrada, con il sole che picchia e il traffico che non si muove: è proprio ciò che è accaduto in un incidente che ha catturato l’attenzione di migliaia di automobilisti. Un tamponamento improvviso ha coinvolto ben cinque veicoli, trasformando una normale giornata di viaggio in un incubo su ruote. Gli esperti parlano di distrazioni al volante o condizioni meteo imprevedibili, ma i dettagli esatti stanno emergendo solo ora, lasciando tutti con il fiato sospeso.

Il momento del caos

Le prime segnalazioni parlano di un impatto a catena che ha letteralmente bloccato l’A1, con auto che si sono accumulate in un ingorgo mostruoso. Testimoni oculari hanno descritto scene di panico e sirene che echeggiavano, mentre i soccorsi si affrettavano sul posto per gestire l’emergenza.

Conseguenze e curiosità

Con code che si estendevano per otto chilometri in direzione Roma, molti conducenti si sono trovati intrappolati per ore, alimentando speculazioni online su cosa potrebbe aver innescato tutto questo. Gli inquirenti stanno indagando per scoprire i retroscena, e tu non vorrai perderti gli aggiornamenti su come questa storia si evolverà!

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La crisi della Chiesa che nessuno ha il coraggio di dire. I numeri parlano chiaro

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La crisi della Chiesa che nessuno ha il coraggio di dire. I numeri parlano chiaro

Ieri a Roma c’è stato il funerale di Papa Francesco.

Tanti i capi di stato e le famiglie reali che hanno partecipato a San Pietro per le esequie di Papa Bergoglio, rappresentante della religione più importante del mondo.

Ma i numeri parlano chiaro: infatti, nonostante la folla numerosa, bisogna evidenziare come la chiesa romana abbia delle grandi problematiche al suo interno: dalla crisi delle vocazioni, alla diminuzione dei fedeli che, anno dopo anno, diventano sempre di meno.

La crisi delle fede cristiana in Europa

In Europa la religione cristiana è in netto calo. Le migrazioni di cittadini da paesi non cristiani, che spesso sono di religione musulmana, sta cambiando la mappa dei fedeli nel vecchio continente.

Anno dopo anno, vuoi anche il calo demografico, i musulmani in Italia aumentano. Giusto per chiarare attraverso i dati, rispetto ai funerali di Giovanni Paolo II nel 2005 – dove accorsero 3 milioni di persone – ieri per papa Bergoglio ce n’erano dieci volte di meno, ovvero 250.000.

La chiesa è in difficoltà e di questo bisogna prenderne atto. Non si può far finta di nulla.

Il compito del nuovo pontefice sarà soprattutto quello di lavorare sodo per riportare una guida spirituale a Roma e in Europa, dove il numero di fedeli cristiani è in netto calo rispetto ai musulmani, che oltre a essere più partecipi sono sempre di più di più.

Non è un discorso politico e nemmeno di parte, ma solo constatare come il mondo cambia e con esso anche il credo religioso delle nostre città. Evidenziare come il cristianesimo in Europa e nel mondo stia diventando sempre meno influente è un atto dovuto, che deve far riflettere soprattutto per dei ragionamenti a lungo termine.

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