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Corruzione di un dirigente della Regione Lazio

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Corruzione di un dirigente della Regione Lazio

Ricevuti generi alimentari, gasolio e assunzione figlia in cambio di favori

Un dirigente della Regione Lazio è stato sospeso con l’accusa di corruzione perché in cambio di forniture di generi alimentari, buoni carburante per l’auto e l’assunzione di figli avrebbe aiutato alcuni imprenditori agricoli a ricevere contributi europei e risolvere problemi burocratici.

Indagine sui fondi europei per lo sviluppo rurale

L’inchiesta dei carabinieri forestali di Frosinone ha riguardato l’erogazione di fondi europei per lo sviluppo rurale, di competenza della Regione Lazio. In totale sono contestati sei episodi e denunciate dieci persone per il reato di corruzione, tra imprenditori e funzionari regionali.

Accordi per favorire imprenditori agricoli

Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, il dirigente della Regione Lazio agevolava gli imprenditori agricoli in cambio di favori da riscuotere. Il funzionario avrebbe ottenuto generi alimentari da un imprenditore attivo nella produzione di mozzarelle e altri derivati dalla bufala, bottiglie di vino da un’azienda agricola rumena e buoni carburante per l’auto in cambio di informazioni sui finanziamenti e promesse di assunzione per i figli.

Esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare

L’ordinanza di custodia cautelare per il dirigente è stata eseguita dai militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale (Nipaaf) del Gruppo Carabinieri Forestale di Frosinone dopo la firma del Giudice per le Indagini Preliminari del tribunale di Cassino.

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!

Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.

La sequenza degli eventi

Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.

Le implicazioni per la sicurezza

Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.

I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.

Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.

Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.

Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.

Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.

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