Attualità
Esplosione cisterna alla pompa di benzina sulla Salaria, testimone: “Colasanti poteva salvarsi”
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Dichiarazioni dei Testimoni sull’Incidente
“Se fossimo stati di più, se avessimo avuto una pompa più grande, forse Stefano Colasanti si sarebbe potuto salvare”, questa è la convinzione di un collega pompiere chiamato a testimoniare a processo.
Stefano Colasanti a sinistra e l’esplosione nella pompa di benzina a destra.
L’Udienza sull’Esplosione della Cisterna
“Stefano Colasanti si sarebbe potuto salvare”. È quanto affermato da un testimone durante l’udienza per la cisterna di carburante del distributore Ip esplosa lungo la via Salaria il 5 dicembre del 2018, che ha provocato due vittime: il vigile del fuoco Stefano Colasanti e un automobilista di passaggio, Andrea Maggi, investito da una fiammata.
Le Conseguenze dell’Esplosione
Oltre a loro, tante persone sono rimaste ferite e ustionate, soprattutto fra i vigili del fuoco di Poggio Mirteto e del distaccamento di Montelibretti. La cisterna è esplosa nel territorio del Reatino. Lo scorso anno, a cinque anni dall’accaduto, è iniziato il processo.
La Testimonianza: “Poteva Salvarsi”
Nel corso dell’ultima udienza, uno dei testimoni ha dichiarato che il vigile del fuoco rimasto ucciso, Stefano Colasanti, si sarebbe potuto salvare. “Eravamo solo noi, all’inizio. Premeva l’acceleratore del mezzo antincendio per far salire la pressione necessaria per far salire l’acqua. Abbiamo usato i primi lanci per raffreddare il container – ha dichiarato il testimone – Poi non l’ho più visto, deve essere sceso dal mezzo. È stato un attimo. È arrivata la squadra di Montelibretti, e c’è stata l’esplosione”.
Le Parole del Collega Pompiere
Secondo lui, il collega pompiere si sarebbe potuto salvare: “Se fossimo stati di più, se avessimo avuto una pompa più grande. Invece siamo rimasti con la macchinetta, un piccolo tubo flessibile. E poi la cisterna è esplosa”.
L’Incidente alla Pompa di Benzina
È successo nel dicembre del 2018. Il processo è iniziato soltanto l’anno scorso. I due proprietari dell’impianto in cui si trovava la cisterna, moglie e marito, sono entrambi imputati per omicidio colposo e disastro colposo. Ciò che stanno cercando di capire i loro legali è se i mezzi e il numero dei vigili presenti fossero sufficienti per l’incendio. Se siano state adottate tutte le misure per la sicurezza necessarie per fronteggiare un rogo di quella portata, come scrive il Messaggero nell’edizione locale.
Chiarimenti Sulla Tragedia
Proprio per chiarire la situazione, è stata avviata una consulenza del perito di ufficio, oltre ad aver raccolto la testimonianza di una persona presente al momento dell’esplosione. È lui che ha dichiarato: “Ero al bar per un caffè, guardando verso la pompa di benzina ho visto che era attaccato un solo tubo”. Una testimonianza, però, presto smentita dal fratello del proprietario dell’impianto: “Dal bar è impossibile vedere la cisterna, coperta dall’impianto di lavaggio delle auto”. Per fare chiarezza non si esclude che possa presto essere richiesta una nuova perizia, dopo che saranno depositate le consulenze delle parti.
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Incidente tra due camion sulla Salaria: elitrasportato in ospedale un uomo in gravi condizioni
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Incidente sulla Via Salaria
Oggi si è verificato un grave incidente stradale sulla Via Salaria, nella provincia di Rieti, tra due camion di grandi dimensioni.
Feriti Gravi
Uno dei conducenti coinvolti nello scontro ha riportato ferite molto gravi, il che ha reso necessario l’intervento dei soccorsi. La situazione è particolarmente critica, e si stanno prendendo tutte le misure per garantire una rapida assistenza medica.
Dettagli dell’accaduto
L’incidente è avvenuto nel territorio di Accumuli, un’area particolarmente trafficata. I dettagli sulle cause del sinistro sono ancora in fase di accertamento da parte delle autorità locali.
Scontro frontale tra due camion sulla Salaria, grave un uomo elitrasportato in ospedale
Grave incidente oggi sulla via Salaria, in provincia di Rieti. Due camion si sono scontrati frontalmente, uno dei due conducenti ha riportato ferite molto gravi.
Due camion di grandi dimensioni si sono scontrati oggi su via Salaria nel territorio di Accumuli, in…
Attualità
Incidente aereo sul Tevere: tre anni di carcere chiesti per l’istruttore dopo la morte di Daniele Papa.
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Richiesta di Condanna
La pubblico ministero Maria Gabriella Chiusolo ha avanzato la richiesta di una condanna a tre anni e quattro mesi per Giannandrea Cito, l’istruttore di volo coinvolto nell’incidente aereo del 25 maggio 2020.
L’Incidente
L’incidente ha avuto come tragico esito la morte di Daniele Papa, un passeggero del volo. Le indagini hanno evidenziato le responsabilità di Cito, che è accusato di negligenza durante le operazioni di volo.
Contesto Giudiziario
Il caso ha sollevato grande attenzione mediatica e ha messo in evidenza le misure di sicurezza nei voli e la necessità di rendere conto delle eventuali mancanze da parte degli operatori del settore aereo. L’udienza per il processo continuerà con l’attesa di una decisione finale.
Daniele Papa morto nell’incidente aereo sul Tevere: chiesti tre anni per l’istruttore di volo
La pubblico ministero Maria Gabriella Chiusolo ha chiesto una condanna a tre anni e quattro mesi per Giannandrea Cito, l’istruttore di volo che il 25 maggio 2020 è rimasto coinvolto nell’incidente aereo che ha causato la morte di Daniele Papa.
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