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L’ho vista quella mattina, litigava con un ragazzo

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L’ho vista quella mattina, litigava con un ragazzo

Delitto di Arce, omicidio di Serena Mollicone

# Data e Orario

16 Maggio 2024
11:58

# Dichiarazione di Carmine Belli

“Credo fosse Serena, lui la stava bloccando tenendola per un braccio – ha dichiarato in aula Carmine Belli, il carrozziere processato e assolto – Lui aveva i capelli mesciati di biondo.”

# Testimonianza di Carmine Belli

Ha testimoniato davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Roma Carmine Belli, il carrozziere processato e poi assolto nei tre gradi di giudizio per l’omicidio di Serena Mollicone, la ragazza scomparsa il primo giugno del 2001 ad Arce, nel Frusinate, e trovata due giorni dopo senza vita in un bosco di Fontana Cupa a Fontana Liri.

# Descrizione della Scena

Il carrozziere, davanti ai giudici, ha spiegato di aver visto quella mattina un ragazzo e una ragazza: “Erano davanti al bar Chioppetelle, proprio vicino al paletto che indica la fermata del Cotral. Credo che la ragazza fosse Serena – ha dichiarato in aula – Lui la teneva per un braccio. Sembrava che lei volesse attraversare la strada ma lui la stesse bloccando: entrambi erano rivolti verso la strada, di fianco a me.”

# Altezza dei Due Giovani

Durante la testimonianza, rilasciata nel nuovo processo in cui sono imputati i membri della famiglia Mottola, l’ex maresciallo della caserma di Arce Franco, la moglie Anna Maria, il figlio Marco e due carabinieri, assolti in primo grado dalla Corte d’Assise di Cassino, il carrozziere ha poi aggiunto dei dettagli sull’altezza dei due. “Non mi ci ero focalizzato, ma mi sembravano della stessa statura – ha aggiunto – Sono tornato sul posto, per verificare la presenza di un eventuale dislivello in strada. In giro dicevano che lui fosse più alto.”

# Dettagli sui Capelli

Altri dettagli sono emersi nel momento in cui è passato a descrivere fisicamente il ragazzo che si trovava con quella che gli sembrava essere Serena. “Aveva i capelli mesciati biondi e a spazzola.” Un dettaglio, quello dei capelli, che da tempo potrebbe rivelarsi molto utile: secondo molti in quell’epoca anche Marco Mottola portava i capelli mesciati biondi, ma al funerale di Mollicone, nelle foto, sembra che non avesse i capelli con le meches.

# Seconda Testimonianza

Nel corso della stessa udienza è previsto l’intervento anche di Pierpaolo Tomaselli, ex collega di Belli che si trovava in auto con lui in quella mattina del primo giugno. È lui che, davanti alla Corte d’Assise di Cassino, ha confermato la scena raccontata da Belli precisando, però, che non si trattava della mattina del primo giugno, bensì del 31 maggio 2001. E i giudici hanno ritenuto credibile la sua versione.

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!

Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.

La sequenza degli eventi

Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.

Le implicazioni per la sicurezza

Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?

Fonte Verificata

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.

I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.

Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.

Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.

Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.

Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.

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