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Mi ha toccata ovunque e sono fuggita

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Mi ha toccata ovunque e sono fuggita

L’Accaduto: Allegato di Violenza Sessuale nell’Hotel Prati di Roma

Il fatto sarebbe stato commesso in un albergo del quartiere Prati di Roma il 10 agosto del 2021, a poche ore da una gara ai campionati italiani di nuoto.

Imputato Accusato di Violenza Sessuale

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Un ragazzo di 28 anni, allenatore di nuoto, è accusato di aver abusato di una nuotatrice di 14 anni, giovane promessa del nuoto azzurro. Il fatto sarebbe stato commesso in un albergo del quartiere Prati di Roma il 10 agosto del 2021, a poche ore da una gara ai campionati italiani di nuoto. La procura ha chiesto il rinvio a giudizio del giovane con l’accusa di violenza sessuale. L’imputato, riporta il Corriere della Sera, sarà giudicato con il rito abbreviato.

Versioni Contraddittorie dei Fatti

Le versioni dei fatti sono opposte. L’allenatore ha sempre affermato di avere convocato la sua atleta nella sua stanza per rimproverarla. Il racconto di lei è molto diverso: “Prima mi dice che devo andare a dormire, poi inizia a farmi domande scomode sul mio fidanzato, ricorrendo a termini volgari. Mi ha chiesto di stendermi sul letto, perché voleva che dormissi lì. Gli ho detto no. Ma insomma, avevo 14 anni. Allora mi chiede un abbraccio. Facciamo quest’abbraccio, ho pensato. Ma lui mi mette le mani ovunque. È allora che sono scappata”.

Conseguenze Psicologiche per la Vittima

Il giorno dopo la nuotatrice ha fatto la sua gara, che è andata bene. Ma ha ricordato così quell’episodio: “È stata una brutta mattinata. Da allora sono cambiata. Mi sono chiusa in me stessa”.

Ricostruzione dell’Evento

Il fatto, come ricordato, è avvenuto nell’agosto del 2021, quando al Foro Italico si stavano svolgendo le gare dei campionati italiani di nuoto giovanili. Tutto è cominciato la sera prima della competizione: alle nove di sera un’amica della ragazza riceve sul cellulare un messaggio del coach. L’sms è per la nuotatrice, che viene convocata nella stanza d’hotel dell’allenatore. Lui sostiene di averla soltanto rimproverata. Lei ha parlato di terribili abusi sessuali.

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Spaccio di droga a Roma Nord attraverso un linguaggio in codice per ordinare “metà panino” e “tre litri di vino”

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Spaccio di droga a Roma Nord attraverso un linguaggio in codice per ordinare “metà panino” e “tre litri di vino”

Tre persone sono state arrestate dai carabinieri in un’operazione contro lo spaccio a Roma Nord, a conclusione di un’indagine della procura di Roma coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia. Le operazioni si sono svolte tra Roma Nord e Civita Castellana, in provincia di Viterbo, e hanno portato alla scoperta di un’attività di traffico illecito di sostanze stupefacenti, culminando nel sequestro di 800 grammi di droga.

Le indagini, iniziate nel 2020, hanno rivelato un’organizzazione attiva soprattutto nelle zone di Prima Porta, Formello e Sacrofano. I carabinieri hanno effettuato servizi di osservazione e pedinamento, documentando molte cessioni di stupefacenti, in particolare cocaina, marijuana e hashish. Il sodalizio si presentava con una struttura gerarchica ben definita, come spiegano le autorità: “Uno, in qualità di capo e organizzatore dell’associazione, mettesse a disposizione la sua abitazione quale centrale di spaccio, definisse i turni dei venditori (per assicurare rifornimento costante alla piazza), procurasse ai pusher lo stupefacente da vendere, remunerasse i sodali con una retribuzione (in denaro o in stupefacente) e provvedesse alle spese legali in caso di arresto con i proventi delle cessioni; mentre gli altri due fossero preposti alla custodia, al confezionamento in dosi e allo spaccio al dettaglio della sostanza.”

Dettagli sulla rete di spaccio

Il giro di droga documentato dai carabinieri era di oltre 500 dosi settimanali, per un valore stimato di circa 10.000 euro. Inoltre, gli inquirenti hanno decodificato il linguaggio in codice utilizzato per effettuare ordini, con espressioni come “un litro intero di latte”, “metà panino”, “tre litri di vino”. Nel corso delle indagini, sono stati sequestrati anche 29.000 euro in contante e sono stati segnalati numerosi acquirenti.

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L’uomo in palestra è stato salvato da Angela, la poliziotta fuori servizio.

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L’uomo in palestra è stato salvato da Angela, la poliziotta fuori servizio.

La poliziotta della Questura di Roma, Angela, ha salvato un uomo mentre si trovava in palestra. Fuori servizio e addestrata in tecniche di primo soccorso, ha subito riconosciuto un arresto cardiaco quando l’uomo si è accasciato a terra. In attesa dell’arrivo del personale sanitario, Angela ha praticato un massaggio cardiaco.

Dopo aver constatato che il massaggio non bastava, Angela ha utilizzato il defibrillatore presente in palestra, somministrando due scariche. Secondo i sanitari del 118, le manovre salvavita della poliziotta sono state decisive per la sopravvivenza dell’uomo.

“Tutto è successo in pochi attimi quando Angela, appassionata di sport, finito il turno mattutino, si è recata in palestra per la sua consueta sessione di allenamento. Al suo occhio di poliziotta non è sfuggito quello che stava accadendo. Un uomo sul tapis roulant si è accasciato a terra. Lei capisce subito la gravità, il signore è incosciente e Angela inizia a praticare il massaggio cardiaco. Senza perdersi d’animo si fa portare un defibrillatore automatico, attuando tutte le procedure della tecnica salvavita. – si legge nella nota diffusa dalla questura di Roma – Due scariche non sono sufficienti, ma lei non demorde, continua a massaggiare fino all’arrivo dei sanitari, che trasportano l’uomo in ospedale dove ha ripreso conoscenza ed è ricoverato in condizioni stabili”.

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