Attualità
Morto Franco Mari, l’uomo che ha cercato di uccidere la moglie a Sermoneta

La tragedia di Franco Mari
Franco Mari ha accoltellato venerdì la moglie, cercando di ucciderla. La donna si è salvata perché si è finta morta. Oggi la notizia del decesso dell’uomo.
La morte di Franco Mari
È morto Franco Mari, l’uomo che nel pomeriggio di venerdì ha cercato di uccidere la moglie a Sermoneta. Dopo aver accoltellato la donna, l’86enne ha rivolto la lama verso di sé, colpendosi diverse volte alla gola, recidendo la giugulare. Ricoverato a Roma in ospedale, nel reparto di terapia intensiva, l’uomo è morto a seguito delle ferite riportate. L’interrogatorio di garanzia per la convalida dell’arresto è stato annullato a seguito del decesso.
Il ricovero della moglie
La moglie dell’uomo è ancora ricoverata in ospedale in gravi condizioni, nel reparto di terapia intensiva. Ha spiegato di essersi salvata solo perché si è finta morta, cosa che ha spinto il marito a smettere di accanirsi su di lei, rivolgendo l’arma contro se stesso. Quando i carabinieri sono arrivati, li hanno trovati in un lago di sangue e sono stati portati in eliambulanza in due ospedali di Roma, il San Camillo e il Policlinico Agostino Gemelli.
Le indagini in corso
Le condizioni della moglie dell’uomo, una 75enne, sono ancora gravi ma in via di miglioramento. Stando a una prima ricostruzione dei fatti, era riuscita a chiamare il figlio che aveva dato l’allarme telefonando a carabinieri e 118. Il tentato femminicidio sarebbe avvenuto dopo una lite, con indagini in corso per chiarire la dinamica e capire se in passato l’uomo aveva avuto comportamenti violenti. La donna sarà ascoltata dai militari quando le sue condizioni lo permetteranno.
Attualità
Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!
Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.
La sequenza degli eventi
Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.Le implicazioni per la sicurezza
Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?
Attualità
Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.
I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.
Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.
Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.
Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.
Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.
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