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Pronti a scortare studenti ebrei alla Sapienza, l’obiettivo è abbassare la tensione

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Pronti a scortare studenti ebrei alla Sapienza, l’obiettivo è abbassare la tensione

Riccardo Pacifici, ex-presidente della Comunità Ebraica Romana, commenta l’incidente alla Sapienza

Riccardo Pacifici, ex presidente della Comunità Ebraica Romana, si esprime sulla recente azione alla Sapienza effettuata da un gruppo di giovani incappucciati. Questi ultimi hanno oscurato una targa dedicata a un fisico palestinese morto a Gaza, utilizzando delle stelle di David per rivendicare il gesto.

La tensione alla Sapienza e il ruolo di Pacifici

Pacifici inizia parlando degli eventi che si sono svolti il 25 aprile scorso, durante i quali è stato visto in prima linea durante le tensioni con i manifestanti filo-palestinesi. Al riguardo, Pacifici sottolinea l’unica cosa che ha fatto quel giorno, come dimostrano tutti i video, è stato tentare di calmare gli animi di quelli della sua parte, per evitare tensioni prima di tutto con le forze dell’ordine.

Le preoccupazioni di Pacifici sulla sicurezza della comunità ebraica

A Pacifici viene chiesto se è preoccupato per l’attuale tensione in città che coinvolge anche la comunità ebraica. Pacifici risponde affermativamente affermando che è necessario abbassare i toni ed evitare incidenti. Si concentra poi sulla questione dell’antisemitismo, sottolineando come ci sia chi si sente legittimato a contestare un individuo solo perché ebreo.

Accampata alla Sapienza in solidarietà con la Palestina

Il discorso si sposta poi sull’accampata alla Sapienza di Roma in solidarietà con la Palestina. In particolare, Pacifici parla di un recente incidente in cui una targa dedicata a un fisico palestinese è stata cancellata da individui incappucciati. Pacifici si sofferma sulla paura che gli studenti ebrei potrebbero provare nel fare mostra della loro identità a causa degli attuali sentimenti anti-ebraici.

Il ruolo delle forze dell’ordine e l’accompagnamento dei giovani ebrei in università

Riguardo la necessità di una scorta per andare alla Sapienza, Pacifici afferma che pur essendo compito delle forze dell’ordine assicurare la pubblica sicurezza, gli ebrei romani sono pronti ad accompagnare tutti i ragazzi e gli studenti che si sentono minacciati per la loro identità israeliana o per la loro religione all’interno dell’università.

Riccardo Pacifici su episodi antisemiti e la libertà di espressione

Pacifici afferma di essere a conoscenza di studendi che hanno paura di esporre simboli ebraici in pubblico, ricevendo scritte anonime contro di loro. Sottolinea l’importanza della libertà di espressione, ritenendo che sia giusto per uno studente esprimere solidarietà al popolo palestinese o israeliano.

La riflessione finale di Pacifici sulle tensioni

Verso la fine dell’intervista, Pacifici riflette sulla necessità di abbassare le tensioni e sull’importanza della compassione per tutte le vittime dei conflitti, comprese quelle del pogrom del 7 ottobre. Conclude insistendo sulla necessità di mantenere un punto di vista bilanciato e di non appoggiare in modo acritico organizzazioni come Hamas.

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