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Richiesta di 5 anni e 4 mesi per autista Tpl accusato di violenze su una 14enne

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Richiesta di 5 anni e 4 mesi per autista Tpl accusato di violenze su una 14enne

Richiesta di condanna per violenza sessuale e diffusione di materiale pedopornografico

Secondo quanto riporta il “Corriere della Sera”, la procura di Roma ha chiesto una pena di cinque anni e quattro mesi per un autista di trasporto pubblico locale di 49 anni, attualmente sospeso dal servizio. L’accusa è di violenza sessuale – sia singola che di gruppo – e diffusione di materiale pedopornografico. Si dice che l’individuo, nell’ambito degli eventi avvenuti a maggio 2022, avrebbe costruito una relazione coercitiva con una ragazza di 14 anni affetta da sindrome psichica invalidante, avendo rapporti sessuali con lei e “offrendola” ad un amico di 36 anni. Gli abusi sessuali sarebbero stati mostrati in videochiamata a un terzo uomo.

Dettagli dell’abuso e le richieste della procura

L’autista avrebbe offerto alla ragazza una sigaretta durante una pausa tra un viaggio e l’altro, invitandola successivamente nella sua abitazione dove si sospetta sia avvenuto lo stupro. Gli abusi si sarebbero poi ripetuti in almeno altre due occasioni, coinvolgendo anche l’amico di 36 anni. Per quest’ultimo, i magistrati hanno chiesto una condanna a 4 anni.

Al contrario, sembra probabile l’assoluzione per l’uomo di 47 anni che ha ricevuto la videochiamata tramite Whatsapp, in quanto non avrebbe in alcun modo sollecitato tali azioni. Secondo il Pubblico Ministero, l’autista avrebbe utilizzato la ragazza come uno “strumento per soddisfare le proprie pulsioni”. Le prove di questi abusi risiedono nelle immagini riprese dalle telecamere installate all’interno dell’abitazione dell’accusato.

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

Access Denied: A Roma chiusura di due tavole calde dopo l’invasione di blatte e topi. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina hanno scatenato l’intervento delle autorità. #Roma #Sanità #Cronaca

A Roma, due tavole calde sono state costrette alla chiusura a seguito di un’invasione di blatte e topi. Le condizioni igieniche erano talmente precarie che le autorità non hanno avuto altra scelta se non quella di intervenire immediatamente. La scoperta di blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina ha suscitato un’ondata di indignazione tra i cittadini.

Situazione Igienica Allarmante

Le ispezioni hanno rivelato una situazione igienica allarmante, con la presenza di blatte e topi che hanno infestato gli spazi dove vengono preparati i cibi. Questo ha sollevato seri interrogativi sulla sicurezza alimentare e sulla salute pubblica.

Reazione dei Cittadini

I cittadini romani, già stressati dalle numerose problematiche urbane, hanno reagito con rabbia e delusione. In molti si chiedono come sia possibile che tali condizioni siano state permesse di esistere fino a questo punto. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina è una frase che ha fatto il giro dei social, diventando virale e alimentando il dibattito sulla gestione della sanità pubblica.

Intervento delle Autorità

Le autorità hanno immediatamente chiuso i locali coinvolti, ma la questione non si ferma qui. Ora si pone l’interrogativo su come prevenire futuri episodi simili e se ci sia stata una qualche negligenza da parte degli enti preposti al controllo. La situazione richiede un’azione decisa e trasparente per garantire che la sicurezza alimentare non venga mai più compromessa in questo modo.

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro ha scatenato un putiferio sui social, con commenti che vanno dal sarcastico all’indignato. #Chiesa #Viterbo #Corruzione

Un recente scandalo ha colpito la comunità di Viterbo, dove un prete è stato accusato di vendere “assoluzioni e confessioni per 50 euro”. La notizia, che ha rapidamente fatto il giro del web, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni, mettendo in luce una pratica che molti considerano non solo eticamente discutibile, ma anche profondamente contraria ai principi della Chiesa Cattolica.

L’immagine che accompagna l’articolo mostra un messaggio di errore di accesso al sito di Fanpage.it, dove l’articolo originale era stato pubblicato. Il messaggio recita: "Access Denied. You don’t have permission to access ‘http://www.fanpage.it/roma/il-caso-del-prete-di-viterbo-che-vende-assoluzioni-e-confessioni-per-50-euro/‘ on this server. Reference #18.556fdd58.1744451943.8723" e rimanda a un link di errore: https://errors.edgesuite.net/18.556fdd58.1744451943.8723.

La reazione del pubblico è stata immediata e variegata. Alcuni utenti hanno commentato con ironia, chiedendosi se fosse possibile acquistare pacchetti famiglia o sconti per le festività, mentre altri hanno espresso un’indignazione più seria, sottolineando come la sacralità dei sacramenti non possa essere ridotta a una transazione commerciale.

La Chiesa locale non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, ma la vicenda continua a suscitare dibattito, con molti che si chiedono quali saranno le conseguenze per il prete coinvolto e se questo episodio possa portare a una riflessione più ampia sulle pratiche religiose e la loro gestione.

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