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Ristorante Bellacarne interrompe rapporto con Bernabei per post antisemita

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Ristorante Bellacarne interrompe rapporto con Bernabei per post antisemita

Introduzione all’Accaduto

Serena Bernabei, punto di riferimento della società, avrebbe pubblicato in alcuni post frasi razziste e antisemite. “Difendiamo fermamente il diritto di tutti ad esprimere le proprie opinioni, ma quando queste sconfinano in offese e in odio razziale abbiamo il dovere di denunciare”.

Rottura della Collaborazione con Bellacarne

Il ristorante kosher Bellacarne ha annunciato di aver chiuso la collaborazione con la nota azienda di liquori Bernabei. Il motivo, spiegano in un post pubblicato sui social, sarebbe la pubblicazione da parte di Serena Bernabei, punto di riferimento della società, di alcune frasi antisemite. Bernabei avrebbe pubblicato queste parole in relazione ad alcuni video che mostrano il massacro in atto a Gaza, lasciandosi andare a esternazioni offensive nei confronti del popolo ebraico.

Dichiarazione del Ristorante Bellacarne

“La proprietà del ristorante Bellacarne comunica di aver interrotto con effetto immediato il rapporto di fornitura con la Bernabei liquori Srl – ha dichiarato il ristorante in una nota -. La decisione è stata presa a seguito delle affermazioni esternate sui social network da parte di uno dei punti di riferimento della società e della famiglia Bernabei, Serena Bernabei, la quale ha dichiarato di essere “fierissima” di essere antisemita: “fate schifo come popolo e come persone”, oppure “Chiamatemi antisemita. Ne andrò fierissima”, sono alcune delle frasi deplorevoli che hanno indotto la nostra azienda a cessare il rapporto con la Bernabei Liquori Srl. Difendiamo fermamente il diritto di tutti ad esprimere le proprie opinioni, ma quando queste sconfinano in offese e in odio razziale abbiamo il dovere di denunciare e prendere le distanze da chi è promotore di razzismo e antisemitismo”.

Reazioni e Commenti

Tantissimi i commenti solidali con il ristorante Bellacarne. Tra loro, anche quello del marito di Serena Bernabei, che ha provato a difendere la moglie, chiedendo scusa al locale. “Buonasera, sono il marito di Serena Bernabei – ha scritto l’uomo -. Mia moglie è profondamente dispiaciuta per quanto ha scritto l’altro giorno sui social. Ha usato parole che sono considerate da lei stessa di una gravità assoluta. Ma quel giorno era molto scossa per via dei video che costantemente girano in rete riguardo il conflitto israelo-palestinese. Chiedo scusa da parte sua a tutti quelli che si sono giustamente sentiti offesi. L’incitamento all’odio razziale va oppresso sul nascere ma da marito vi assicuro che mia moglie è quanto di più lontano ci sia dalle parole che ha vergognosamente scritto”.

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Attualità

Cronaca Roma, il Gullace è salvo: riapertura entro gennaio 2026

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Cronaca Roma, il Gullace è salvo: riapertura entro gennaio 2026

Cronaca Roma – La città Metropolitana di Roma è riuscita a reperire i fondi necessari per rendere nuovamente agibile il Liceo Teresa Gullace, dopo gli incendi che l’hanno devastato pochi mesi fa.

Cronaca Roma, Nessun Aiuto dal Governo: i Ragazzi Torneranno dopo Natale

Come riporta l’ANSA, il consigliere di Città metropolitana delegato a Edilizia Scolastica, Impianti Sportivi e Politiche della Formazione, Daniele Parrucci, ha fatto sapere che, grazie al rendiconto che verrà approvato verso fine Aprile, sarà stanzionato il milione e mezzo necessario per ripristinare l’agibilità della succursale del Gullace.

Gli Studenti della Sede Centrale e i Danni dell’Incendio: No Aiuti dal PNRR

Nonostante l’incendio sia stato riconosciuto come un vero e proprio attacco ai danni delle istituzioni, incapaci di gestire la situazione dell’istituto, alle prese con dei lavori che limitavano le lezioni da inizio anno, e nonostante la situazione critica della scuola -con gli studenti costretti a seguire le lezioni dividendosi in due turni- il Gullace non è riuscito ad intervenire né con fondi propri né con risorse del PNRR. Questo malgrado anche l’appello diretto del sindaco Gualtieri al Governo per un intervento straordinario.

Cronaca Roma, la Riapertura della Sede

I danni sono stati stimati per circa 2 milioni di euro ma, fa sapere Parrucci, i ragazzi potranno tornare a svolgere regolarmente le lezioni nella succursale dal periodo successivo alle vacanze di Natale.

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Cronaca

Roma, donna presa a pugni nello stomaco mentre si reca al lavoro

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Roma, donna presa a  pugni nello stomaco mentre si reca al lavoro

Negli Stati Uniti, un pericoloso fenomeno conosciuto come “knockout game” ha avuto conseguenze letali. Questo inquietante “gioco” consisteva nell’aggredire ignari passanti con un pugno, senza motivo, solo per dimostrare forza davanti agli amici. Spesso, questi atti di violenza venivano filmati e pubblicati su piattaforme come YouTube. L’ultimo episodio simile si è verificato ieri mattina a Monteverde, dove una donna è stata colpita mentre si recava al lavoro.

Cosa è Successo

Una violenza improvvisa e inspiegabile ha colpito una quarantenne, lasciandola senza parole e senza fiato. Patrizia, nome di fantasia, stava camminando in via Federico Ozanam alle 8.55 del mattino quando un uomo l’ha attaccata, colpendola alla bocca dello stomaco. «Ero in strada e stavo andando verso l’ufficio, con le cuffie per ascoltare musica e camminavo velocemente. Poi, improvvisamente, un uomo mi ha colpito con un pugno,» racconta.

Nonostante la zona fosse trafficata e vicino al mercato di piazza San Giovanni di Dio, la vittima non ha subito ferite gravi. «Il colpo è stato forte, ma non ho lividi e non è stato necessario andare al pronto soccorso,» aggiunge Patrizia. Resta però lo shock e la paura nel quartiere. Dopo essere stata colpita, la donna ha osservato il suo aggressore, che la guardava con soddisfazione. «Un uomo sulla sessantina, corporatura robusta, con la carnagione chiara, indossava una t-shirt azzurra e aveva cicatrici sul braccio.»

La Risposta della Comunità

Patrizia ha subito denunciato l’accaduto ai Carabinieri della Stazione Gianicolense, dando il via a una caccia all’uomo. «È avvenuto tutto molto velocemente e nessuno si sente più al sicuro in un mondo così complicato,» conclude. Anche una passante ha sollevato preoccupazioni, commentando: «Ma è matto?» A fronte dell’indifferenza di molti altri passanti, questo episodio solleva nuovamente il dibattito sulla sicurezza pubblica.

L’ondata di violenza legata al “knockout game” è un segno dei tempi e delle problematiche sociali sottostanti che richiedono una risposta efficace per garantire la sicurezza dei cittadini. La sensibilizzazione e la vigilanza sono essenziali per prevenire ulteriori episodi di questo tipo.

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