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Sindaco Gualtieri minacciato a Tor Bella Monaca: “Indossa giubbotto antiproiettili”

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Sindaco Gualtieri minacciato a Tor Bella Monaca: “Indossa giubbotto antiproiettili”

Il commento intimidatorio su TikTok

Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha visitato i cantieri a Tor Bella Monaca, per un progetto di riqualifica del quartiere. Su TikTok ha ricevuto un commento intimidatorio e ne ha denunciato l’autore.

La reazione di Gualtieri

“Cambia giubbotto, mettiti quello antiproiettili”. È il commento intimidatorio apparso sotto ad un video del canale del sindaco di Roma Roberto Gualtieri. “Ho denunciato questo commento – ha risposto sotto pubblicamente Gualtieri – Non accetto intimidazioni da parte di nessuno. A Tor Bella Monaca andiamo avanti per la legalità e la riqualificazione, con il supporto dei tantissimi cittadini onesti”. Tanti i messaggi di vicinanza e solidarietà nei confronti del sindaco.

Il progetto di riqualificazione

Gualtieri ha visitato Tor Bella Monaca, per presentare un progetto di riqualificazione e rilancio del quartiere. Un’iniziativa, che ha definito “una promessa di riscatto disattesa da troppo tempo”. L’obiettivo del Campidoglio è di rendere il territorio più bello e più vivibile attraverso un’opera di rilancio, con un vero e proprio nuovo modello di rigenerazione urbana.

Interventi previsti

Tra gli interventi in programma, che Gualtieri ha annunciato, ci sono riqualificazione edilizia, verde pubblico, mobilità, iniziative sociali e culturali nell’ottica di “agire concretamente, per migliorare la qualità della vita di un intero quadrante, creando socialità, nuove opportunità e riducendo le fratture tra territori”.

Bonifica delle cantine abusive

Di questi giorni l’operazione per consentire la realizzazione del progetto con il supporto del prefetto, del questore, e delle forze dell’ordine, che ha portato alla bonifica di 600 cantine abusive, che erano state realizzate, dove dovevano esserci i parcheggi per le auto.

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!

Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.

La sequenza degli eventi

Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.

Le implicazioni per la sicurezza

Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.

I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.

Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.

Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.

Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.

Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.

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