Attualità
Sparatoria a Roma: chi è il 28enne che ha ucciso Caterina Ciurleo, vicino ai Casamonica

Arrestato 28enne per l’omicidio di Caterina Ciurleo
D.S., un italiano di 28 anni con precedenti per spaccio e reati contro il patrimonio, è stato fermato ieri sera con l’accusa di aver ucciso l’81enne Caterina Ciurleo.
La dinamica dell’incidente
Valentina Ciurleo è stata colpita da un proiettile di pistola mentre viaggiava a bordo di una Smart in via della Riserva Nuova, periferia Sud Est di Roma. I colpi sono stati sparati da un 28enne a bordo di una Fiat 500, il cui vero obiettivo era il conducente di una Golf. Il giovane è stato fermato nella serata di ieri con l’accusa di omicidio.
Identità e passato del sospettato
D.S. sono le sue iniziali, è un italiano di 28 anni e ha alle spalle diversi precedenti per spaccio e reati contro il patrimonio. Stando a quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, la sua famiglia è vicina (ma recentemente avversaria) al clan Casamonica. Per risalire alla sua identità sono state fondamentali le telecamere di sicurezza installate in zona, che hanno registrato le targhe dei veicoli. Sono stati sparati cinque colpi da una pistola calibro nove, tutti dall’automobile del ragazzo. L’obiettivo era il conducente di una Golf. Come detto, la signora Ciurleo è stata colpita e uccisa per sbaglio mentre si trovava a bordo di una Smart insieme a un’amica. Il giovane è stato fermato dagli agenti della squadra mobile e del distretto Casilino.
La dinamica: l’81enne colpita per errore
Giovedì pomeriggio la signora Ciurleo era uscita con la sua amica e insieme erano andate al centro commerciale. Erano a bordo di una Smart e stavano tornando a casa, quando si sono trovate per sbaglio al centro di una sparatoria. Uno dei colpi ha attraversato il portabagagli della vettura e ha ferito l’81enne alla schiena. Trasportata in gravissime condizioni al pronto soccorso del policlinico di Tor Vergata, è stata operata d’urgenza ma è morta nella mattinata di venerdì.
Mary Grace Duque: Un altro caso di omicidio
Mary Grace Duque è stata uccisa da un pirata della strada a Roma. Sono stati chiesti per lui 4 anni e 8 mesi. Il vero obiettivo del 28enne era il conducente di una Golf e la donna a bordo della Smart è stata colpita per sbaglio.
Attualità
Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

Access Denied: A Roma chiusura di due tavole calde dopo l’invasione di blatte e topi. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina hanno scatenato l’intervento delle autorità. #Roma #Sanità #Cronaca
A Roma, due tavole calde sono state costrette alla chiusura a seguito di un’invasione di blatte e topi. Le condizioni igieniche erano talmente precarie che le autorità non hanno avuto altra scelta se non quella di intervenire immediatamente. La scoperta di blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina ha suscitato un’ondata di indignazione tra i cittadini.
Situazione Igienica Allarmante
Le ispezioni hanno rivelato una situazione igienica allarmante, con la presenza di blatte e topi che hanno infestato gli spazi dove vengono preparati i cibi. Questo ha sollevato seri interrogativi sulla sicurezza alimentare e sulla salute pubblica.
Reazione dei Cittadini
I cittadini romani, già stressati dalle numerose problematiche urbane, hanno reagito con rabbia e delusione. In molti si chiedono come sia possibile che tali condizioni siano state permesse di esistere fino a questo punto. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina è una frase che ha fatto il giro dei social, diventando virale e alimentando il dibattito sulla gestione della sanità pubblica.
Intervento delle Autorità
Le autorità hanno immediatamente chiuso i locali coinvolti, ma la questione non si ferma qui. Ora si pone l’interrogativo su come prevenire futuri episodi simili e se ci sia stata una qualche negligenza da parte degli enti preposti al controllo. La situazione richiede un’azione decisa e trasparente per garantire che la sicurezza alimentare non venga mai più compromessa in questo modo.
Attualità
Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro ha scatenato un putiferio sui social, con commenti che vanno dal sarcastico all’indignato. #Chiesa #Viterbo #Corruzione
Un recente scandalo ha colpito la comunità di Viterbo, dove un prete è stato accusato di vendere “assoluzioni e confessioni per 50 euro”. La notizia, che ha rapidamente fatto il giro del web, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni, mettendo in luce una pratica che molti considerano non solo eticamente discutibile, ma anche profondamente contraria ai principi della Chiesa Cattolica.
L’immagine che accompagna l’articolo mostra un messaggio di errore di accesso al sito di Fanpage.it, dove l’articolo originale era stato pubblicato. Il messaggio recita: "Access Denied. You don’t have permission to access ‘http://www.fanpage.it/roma/il-caso-del-prete-di-viterbo-che-vende-assoluzioni-e-confessioni-per-50-euro/‘ on this server. Reference #18.556fdd58.1744451943.8723" e rimanda a un link di errore: https://errors.edgesuite.net/18.556fdd58.1744451943.8723.
La reazione del pubblico è stata immediata e variegata. Alcuni utenti hanno commentato con ironia, chiedendosi se fosse possibile acquistare pacchetti famiglia o sconti per le festività, mentre altri hanno espresso un’indignazione più seria, sottolineando come la sacralità dei sacramenti non possa essere ridotta a una transazione commerciale.
La Chiesa locale non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, ma la vicenda continua a suscitare dibattito, con molti che si chiedono quali saranno le conseguenze per il prete coinvolto e se questo episodio possa portare a una riflessione più ampia sulle pratiche religiose e la loro gestione.
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