Attualità
Sparatoria a Tor Bella Monaca, uomo ferito a colpi di pistola

27enne gambizzato a Tor Bella Monaca
È ferito, ma non rischia di morire un 27enne raggiunto da proiettili in via Scozza a Tor Bella Monaca. Gambizzato, è stato trasportato in ospedale.
Le circostanze dell’agguato
Spari a Tor Bella Monaca, dove un uomo di ventisette anni è stato ferito a colpi di pistola in strada. L’episodio è avvenuto nella serata di ieri, sabato 11 maggio, nel territorio Est di Roma. La vittima, attinta alle gambe, ha avuto bisogno di cure mediche, ma fortunatamente non rischia di morire. Secondo le informazioni apprese al momento dei fatti era circa l’ora di cena e l’uomo si trovava in via Giovanni Battista Scozza, quando, improvvisamente, diversi proiettili lo hanno raggiunto. I residenti si sono allarmati udendo gli spari in strada.
Trasporto in ospedale e cure
Arrivata la chiamata al Numero Unico delle Emergenze 112 con la richiesta urgente d’intervento per una persona alla quale avevano sparato, sul posto in breve tempo è giunta un’ambulanza, con il personale sanitario a bordo. I paramedici hanno preso in carico l’uomo e lo hanno trasportato al Policlinico di Tor Vergata. Arrivato al pronto soccorso il paziente è stato affidato ai medici, che lo hanno sottoposto alle cure del caso. Da quanto si apprende fortunatamente non rischia di morire. Sono intervenuti sulle ferite d’arma da fuoco, medicandolo.
Indagini in corso
Presenti sul luogo della sparatoria i carabinieri, che hanno svolto gli accertamenti di rito e indagano per ricostruire l’accaduto. I militari ascolteranno la vittima in ospedale, non appena le sue condizioni di salute glielo consentiranno. Al momento l’autore o gli autori del gesto sono ignoti e non si conoscesce il movente che li abbia portati a sparare. L’ipotesi è che la vicenda questioni di droga, in quanto Tor Bella Monaca è una delle piazze di spaccio romane.
Attualità
La crisi della Chiesa che nessuno ha il coraggio di dire. I numeri parlano chiaro

Ieri a Roma c’è stato il funerale di Papa Francesco.
Tanti i capi di stato e le famiglie reali che hanno partecipato a San Pietro per le esequie di Papa Bergoglio, rappresentante della religione più importante del mondo.
Ma i numeri parlano chiaro: infatti, nonostante la folla numerosa, bisogna evidenziare come la chiesa romana abbia delle grandi problematiche al suo interno: dalla crisi delle vocazioni, alla diminuzione dei fedeli che, anno dopo anno, diventano sempre di meno.
La crisi delle fede cristiana in Europa
In Europa la religione cristiana è in netto calo. Le migrazioni di cittadini da paesi non cristiani, che spesso sono di religione musulmana, sta cambiando la mappa dei fedeli nel vecchio continente.
Anno dopo anno, vuoi anche il calo demografico, i musulmani in Italia aumentano. Giusto per chiarare attraverso i dati, rispetto ai funerali di Giovanni Paolo II nel 2005 – dove accorsero 3 milioni di persone – ieri per papa Bergoglio ce n’erano dieci volte di meno, ovvero 250.000.
La chiesa è in difficoltà e di questo bisogna prenderne atto. Non si può far finta di nulla.
Il compito del nuovo pontefice sarà soprattutto quello di lavorare sodo per riportare una guida spirituale a Roma e in Europa, dove il numero di fedeli cristiani è in netto calo rispetto ai musulmani, che oltre a essere più partecipi sono sempre di più di più.
Non è un discorso politico e nemmeno di parte, ma solo constatare come il mondo cambia e con esso anche il credo religioso delle nostre città. Evidenziare come il cristianesimo in Europa e nel mondo stia diventando sempre meno influente è un atto dovuto, che deve far riflettere soprattutto per dei ragionamenti a lungo termine.
Attualità
Attivisti di Extinction Rebellion invadono il Colosseo citando le parole del Papa per la loro protesta eco-radicale

ClimaInRibellione: Attivisti di Extinction Rebellion hanno invaso il Colosseo di Roma con un messaggio shockante ispirato a Papa Francesco, e potresti non credere a cosa è successo dopo!
In una mossa audace che ha catturato l’attenzione di tutti, gli attivisti di Extinction Rebellion hanno occupato il Colosseo, uno dei simboli più iconici di Roma, per diffondere un appello urgente contro il cambiamento climatico. Utilizzando le parole del Pontefice per amplificare il loro messaggio, questa protesta ha trasformato un sito storico in un palcoscenico globale di sensibilizzazione, lasciando i passanti a chiedersi: quanto è vicina la crisi ambientale alla nostra porta?
L’occupazione che ha fatto scalpore
Gli attivisti hanno strategicamente scelto il Colosseo per la sua visibilità mondiale, esibendo striscioni e slogan che riecheggiano le parole di Papa Francesco sul rispetto per il pianeta. “Laudato si'”, il celebre documento papale, è stato al centro della loro azione, ricordando a tutti che il tempo stringe per agire contro il riscaldamento globale. Testimoni oculari hanno descritto scene di tensione e ammirazione, con la folla che si è radunata per osservare l’evento in diretta.Reazioni e impatti immediati
Le autorità locali e i responsabili del sito hanno risposto rapidamente, ma l’eco della protesta si è diffusa sui social media, generando dibattiti accesi. Con migliaia di condivisioni e commenti, questa iniziativa ha sollevato domande sul futuro delle manifestazioni ambientali: è solo l’inizio di una serie di azioni più audaci? Mentre il mondo osserva, l’impatto di questa occupazione potrebbe ispirare altri a unirsi alla causa, rivelando quanto il clima sia diventato un tema irrinunciabile.
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