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Stadio Lazio Flaminio: nuove tribune e 50mila posti, Lotito spenderà 250 milioni

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Stadio Lazio Flaminio: nuove tribune e 50mila posti, Lotito spenderà 250 milioni

Lotito pronto a investire 250 milioni di euro per il Flaminio

Il presidente della Lazio Claudio Lotito sarebbe pronto a spendere 250 milioni di euro per il Flaminio. Pronto il progetto da presentare ufficialmente in Comune.

Il progetto di rimodernamento del Flaminio

Una spesa da 250 milioni di euro per il prossimo stadio della Lazio. L’obiettivo è un rimodernamento del Flaminio da 50mila posti, dove adesso ce ne sono 24mila e le nuove tribune dell’impianto. Aspetti fondamentali per Claudio Lotito, il presidente della Lazio, che aspetta un aumento della capienza della struttura.

Lotito entusiasta del progetto

Dopo aver ribadito in diverse occasioni l’interessamento per l’impianto romano degradato e in preda all’incuria, il presidente del club laziale è pronto per la presentazione del suo progetto a titolo ufficiale in Comune. Il patron della Lazio si è mostrato entusiasta dei suoi propositi ieri in Senato, durante il voto sull’ultimo decreto Superbonus.

Il progetto di Lotito per il nuovo stadio al Flaminio

Il progetto del nuovo stadio della Lazio al Flaminio comporta il raddoppio della capacità attuale senza modificare la struttura originaria. Diverse le fonti d’ispirazione del patron Lotito per il progetto.

Caratteristiche del progetto di Lotito

Il progetto del club biancoceleste prevede inoltre l’installazione fuori dal perimetro dello stadio dei piloni portanti per stendere la copertura. Inoltre, l’aggiunta di negozi, ristoranti e un museo dedicato alla storia del club. Piani anche per parcheggi, concerti e altri eventi.

L’opinione dell’assessore Onorato sul progetto di Lotito

Alessandro Onorato, assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda ha definito il progetto di Lotito “pazzesco” e ambizioso. Esalta l’architettura di Nervi e si mostra ottimista sulla possibilità che la Lazio possa realizzare il suo nuovo stadio.

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!

Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.

La sequenza degli eventi

Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.

Le implicazioni per la sicurezza

Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.

I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.

Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.

Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.

Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.

Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.

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