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traffico impazzito, code chilometriche

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traffico impazzito, code chilometriche

Incidente sul Grande Raccordo Anulare

Tragedia sfiorata questa mattina a Roma, sul Grande Raccordo Anulare. Per cause ancora da accertare, un autobus della linea Cotral è uscito fuori strada poco prima dell’uscita La Rustica in carreggiata interna, poco distante dall’uscita per l’autostrada A24. Il mezzo si è schiantato sul guardrail, distruggendolo, e danneggiandosi in modo serio nella parte anteriore. Il tratto di Raccordo non è stato chiuso per il tempo necessario alle operazioni di rimozione, ma la circolazione è stata ridotta su una corsia sola, con la conseguenza che il traffico nella zona è completamente impazzito.

Situazione dopo l’incidente

Il Cotral è stato rimosso verso le 10.30, e solo adesso la situazione sta gradualmente tornando alla normalità. Per diverse ore gli automobilisti sono rimasti bloccati, e il traffico nelle vie limitrofe al Grande Raccordo Anulare è stato congestionato più del solito. Sul posto, gli agenti della Polizia Stradale per la messa in sicurezza della strada e i rilievi del caso.

Nessuna persona ferita

Nonostante la serietà dell’incidente, non ci sono stati feriti. Nemmeno l’autista ha riportato lesioni. Dalle prime informazioni in corso di verifica, l’autobus Cotral sarebbe uscito fuori strada a causa dello scoppio di uno pneumatico, andando a schiantarsi contro il guardrail. Per l’autista è stato impossibile riuscire a tenere il mezzo in strada, finendo inevitabilmente a lato della carreggiata. Nonostante lo spavento, nessuno si è fatto male. Il mezzo, invece, si è danneggiato soprattutto nella parte anteriore dopo l’impatto con il guardrail. Per rimuoverlo, c’è stato bisogno dell’ausilio dei mezzi meccanici, arrivati poco dopo l’incidente.

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!

Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.

La sequenza degli eventi

Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.

Le implicazioni per la sicurezza

Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.

I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.

Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.

Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.

Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.

Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.

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