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Uomo 27 anni muore per overdose droga durante tentato controllo stradale

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Uomo 27 anni muore per overdose droga durante tentato controllo stradale

Caso di morte per overdose a Quarticciolo

Mario Di Veglia, 27 anni, è deceduto al Quarticciolo dopo aver ingerito ovuli di crack e cocaina. L’uomo avrebbe cercato aiuto da un passante dicendo “Aiuto, mi sento male”, ma è tragicamente morto prima che i soccorsi potessero arrivare in ospedale.

Il tragico incidente

Secondo i rapporti, Di Veglia avrebbe chiesto aiuto ai passanti dopo aver rantolato e vagato per strada, prima di crollare a terra e morire. La Guardia di Finanza aveva fermato l’uomo per una perquisizione, ma non avendo trovato stupefacenti lo aveva lasciato andare. Dopo pochi passi, l’uomo ha iniziato a sentirsi male, ammettendo di avere ingerito crack e cocaina. Purtroppo la situazione ha avuto il peggior degli esiti con Di Veglia che è morto per overdose.

Antefatti e soccorso

L’incidente è avvenuto nel primo pomeriggio del 8 maggio, in una delle piazze di spaccio della capitale, Quarticciolo. Marco Di Veglia, noto alle forze dell’ordine per precedenti legati allo spaccio di droga, è stato fermato per un controllo dai finanzieri. Preoccupato di essere scoperto, ha ingerito le dosi che aveva pronte per la vendita. Dopo la fine dei controlli, mentre si sentiva male, un passante che passava di lì ha chiamato il soccorso, ma nonostante gli sforzi del personale sanitario e della polizia, Marco è morto sul posto.

Follow-up dell’incidente

Dopo il tentativo disperato dei paramedici di rianimare il giovane, la polizia ha ascoltato il testimone e inviato l’informativa alla Procura. Il corpo di Marco è stato trasferito all’obitorio del Policlinico di Tor Vergata, dove si trova a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, pendente un’autopsia.

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Arresto di padre e figlio trovati con 250mila euro falsi, una pistola e munizioni tenute illegalmente

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Arresto di padre e figlio trovati con 250mila euro falsi, una pistola e munizioni tenute illegalmente

Due uomini, un padre di 73 anni e un figlio di 48 anni, sono stati arrestati a Pomezia (Roma) per possesso di oltre 20mila euro in banconote false, unitamente a armi e munizioni detenute illegalmente.

Nella giornata di sabato 22 febbraio, i carabinieri della stazione di Torvaianica, in collaborazione con l’Aliquota operativa, hanno effettuato una perquisizione nell’abitazione dei due durante un’attività info-investigativa. Durante l’operazione, sono stati trovati 20.500 euro in banconote da cento euro, una pistola scacciacani priva del tappo rosso e diverse munizioni, tra cui 28 a salve, sei cartucce calibro 22 e 60 cartucce calibro 12. Tutti gli oggetti sono stati sequestrati poiché detenuti illegalmente.

I due arrestati, già noti alle forze dell’ordine, dovranno ora rispondere alle accuse di detenzione di monete contraffatte e di armi.

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Arrestato per aver cercato di sfondare la porta di casa dell’ex fidanzata e per aver tentato di aggredire i carabinieri.

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Arrestato per aver cercato di sfondare la porta di casa dell’ex fidanzata e per aver tentato di aggredire i carabinieri.

Un uomo di 67 anni è stato arrestato per aver perseguitato l’ex compagna, tentando anche di sfondare la porta di casa sua. L’episodio è avvenuto la sera di venerdì 21 febbraio a Tor Vergata, quando la donna ha contattato il numero unico delle emergenze 112, segnalando che l’ex si stava tentando di entrare nella sua abitazione. I carabinieri sono intervenuti, arrestando l’uomo in flagranza di reato.

La dinamica

Secondo la vittima, l’ex compagno ha iniziato a colpire ripetutamente il portoncino d’ingresso con calci e pugni nel tentativo di entrare. Non accettando la fine della relazione, il 67enne ha perseguitato la donna per lungo tempo. Dopo l’ennesimo tentativo di intrusione, la vittima ha deciso di contattare le forze dell’ordine.

L’arresto

L’uomo, che si trovava in stato di ebbrezza, ha cercato di aggredire i carabinieri con una bottiglia di vetro per sfuggire al loro controllo, ma non ha causato feriti. Dopo essere stato bloccato, è stato portato in caserma per le procedure di rito e successivamente trasferito nel carcere di Regina Coeli, dove il Tribunale ha convalidato il suo arresto.

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