Attualità
Vendere su Vinted: come posso migliorare le mie recensioni?

Per chi non la conoscesse, Vinted è una piattaforma online che consente agli utenti di vendere, acquistare e scambiare abiti e accessori nuovi e usati. Nata con lo scopo di promuovere lo shopping sostenibile e l’economia circolare, l’app è oggi ampiamente usata da moltissimi italiani che si improvvisano così in venditori amatoriali.
In quanto tali, spesso una delle più grandi sfide non è tanto vendere, ma capire come mai alcune recensioni arrivano a 4 stelle su 5 in mancanza di inconvenienti: per scoprire come migliorare le proprie recensioni su Vinted si consiglia la lettura di questo articolo.
- Non mentire
Quando si mette un articolo in vendita su piattaforme come Vinted, per prima cosa bisogna tenere a mente che le foto hanno un ruolo fondamentale data l’impossibilità per l’acquirente di valutare direttamente il prodotto. Pertanto, il primo passo è quello di armarsi di pazienza e dedicare il tempo necessario per fornire il giusto numero di scatti veritieri che offrano una panoramica chiara e accurata di ciò che si vende.
Le immagini dovrebbero riflettere fedelmente i materiali, i colori e le dimensioni dell’articolo, consentendo così al potenziale acquirente di scegliere consapevolmente se quello che vede è di suo gusto o no. Inoltre, è opportuno che le fotografie evidenzino eventuali difetti o segni di usura, contribuendo così a una maggiore trasparenza nel processo di vendita.
L’onestà su Vinted, nelle foto come nelle descrizioni, è alla base: favorisce il senso di fiducia dell’acquirente, ma costituisce anche una difesa preventiva contro possibili recensioni negative. Infatti, fornendo una rappresentazione sincera del prodotto, si riducono le probabilità di insoddisfazione da parte dell’acquirente e si agevola la gestione di eventuali reclami o controversie.
- Personalizza l’imballaggio
Una volta conclusa la transazione, è cruciale comprendere che il percorso verso recensioni positive non termina con la notifica “Venduto!”. L’attenzione all’imballaggio riveste un ruolo significativo nella soddisfazione dell’acquirente: un impacchettamento accurato e sicuro è essenziale per proteggere il contenuto durante il trasporto, è l’unico modo per prevenire eventuali danni che potrebbero portare a reclami post-acquisto.
Inoltre, personalizzare il pacco può fare la differenza nel processo di recensione. Piccoli gesti come l’utilizzo di materiali riciclati ma in buono stato, vaporizzare del profumo, l’inserimento di un bigliettino di ringraziamento o di una breve frase d’ispirazione possono sorprendere positivamente l’acquirente e invogliarlo a lasciare 5 stelle.
- Sorprendi con un regalino
Ma le possibilità di personalizzazione non si esauriscono qui. A tutti piace ricevere sorprese e, per dare un tocco inaspettato alla vendita, si potrebbe pensare di inserire qualcosa che non è stato acquistato. Ad esempio, si potrebbe aggiungere un piccolo accessorio che non si usa più, come un braccialetto e degli orecchini, oppure un paio di campioncini beauty che in profumeria continuano a regalarci.
In alternativa, si potrebbe aggiungere un po’ di dolcezza includendo nel pacco del cibo confezionato come una merendina o dei cioccolatini. Tuttavia, questi prodotti sono rischiosi sia per motivi igienici che per la resa finale: se si rompessero le confezioni o si sciogliessero per il troppo caldo potrebbero rovinare quello che si è appena comprato, andando ovviamente a sfavore della recensione.
Per non rinunciare a questa nota zuccherata, senza incorrere nei rischi appena menzionati, una soluzione c’è e viene fornita dalle caramelle. Essendo a base di zucchero ed essendo confezionate singolarmente, hanno meno possibilità di deteriorarsi, cosa che le rende più igieniche rispetto ad altri cibi. Inoltre, per semplificarsi ancora di più la vita, si può fare scorta di caramelle assortite online sugli e-commerce che lo consentono, questo perché online è più semplice comparare le offerte disponibili e ricevere i propri prodotti direttamente a casa. In questo modo si avrà sempre sottomano una manciata di caramelle da inserire all’occasione nel pacco, così da fare bella figura ad un costo irrisorio. Ovviamente, se state inviando cibo di ogni sorta, segnalate sempre gli allergeni al ricevente nel dettaglio.
Quelle appena menzionate sono solo alcune idee, ma non c’è limite alla creatività e all’inventiva, si tratta di piccole aggiunte per niente impegnative che possono realmente aiutare al momento della recensione. Provare per credere.
- Rispondi tempestivamente
La prontezza nel rispondere alle domande e ai messaggi degli acquirenti rappresenta un aspetto cruciale per garantire un’esperienza positiva durante tutto il processo di vendita. Questo principio vale sia nelle fasi preliminari della trattativa che nel post-vendita, quando possono emergere eventuali richieste di assistenza o chiarimenti. Rispondere tempestivamente non solo dimostra affidabilità, ma può anche evitare fraintendimenti su quanto venduto.
Particolarmente significativo, inoltre, è rispondere nel momento in cui ci si trova di fronte a una recensione negativa. In tali circostanze, replicare pubblicamente con cortesia e rispetto può trasformare una situazione potenzialmente negativa in un’opportunità per mostrare impegno nel risolvere eventuali disagi ai futuri acquirenti.
Ad esempio, se una recensione viene penalizzata per un ritardo nella consegna, il venditore può rispondere pubblicamente scusandosi per l’inconveniente e fornendo spiegazioni sulle circostanze che hanno causato il rallentamento. In questo modo, non solo si dimostra trasparenza e responsabilità, ma si offre anche un segnale positivo a chi potrebbe essere interessato al nostro armadio virtuale in futuro, mostrando l’attenzione dell’utente nel garantire la soddisfazione del cliente.
Cronaca
Cicalone, fa rosicare i rosiconi e dà voce a chi non ce l’ha. “Altro che divano, provateci voi!”

Cicalone è tornato a colpire, e i rosiconi da tastiera possono solo mordersi le mani! Il noto youtuber, che da anni gira le periferie più dimenticate d’Italia per mostrare al mondo quello che nessuno vuole vedere, sta facendo impazzire chi lo critica stando comodamente seduto sul divano. Con i suoi video crudi e senza filtri, Cicalone porta alla luce volti, storie e persone che per troppi sono invisibili: ragazzi sfruttati, usati come pedine da chi vuole fare la morale o raccattare qualche like, ma che in realtà non ha mai messo piede in quei posti. E allora ben vengano personaggi come lui, che hanno il coraggio di accendere i riflettori su un’Italia che fa paura, ma che esiste eccome.
Cicalone dà voce agli invisibili: e i rosiconi rosicano
Cicalone non fa video per fare il figo o per raccattare visualizzazioni facili. Lui va dove gli altri non osano: nelle periferie abbandonate, tra palazzoni fatiscenti e strade che sembrano uscite da un film distopico. Qui incontra persone che la società ha dimenticato: giovani in preda all’alcol o a sostanze, spesso sfruttati da chi li usa per i propri scopi – che sia per fare propaganda politica o per sentirsi “impegnati” senza muovere un dito. Cicalone non giudica, non fa la morale: mostra e basta. E questo dà fastidio a chi preferirebbe tenere tutto sotto il tappeto. “Sta spettacolarizzando il degrado!”, strillano i rosiconi sui social. Ma la verità è che Cicalone sta facendo quello che loro non hanno il coraggio di fare: dare un volto e una voce a chi non ce l’ha.
Altro che chiacchiere: Cicalone rischia la pelle
Parlare è facile, ma provateci voi a stare faccia a faccia con questi ragazzi! Cicalone non gira con una scorta, non ha uno staff che lo protegge: va da solo, con la sua telecamera, in posti dove un litigio banale può trasformarsi in una tragedia. Ragazzi strafatti di alcol o sostanze, che in un attimo di rabbia possono diventare pericolosi, anche per motivi stupidi. “Vorrei vedere i più ardimentosi dei rosiconi qui, a fare i fenomeni davanti a un tizio che ti fissa con un coltello in mano”, si legge in uno dei commenti dei suoi fan. E come dargli torto? Cicalone rischia la pelle per mostrare una realtà che fa comodo ignorare, mentre i criticoni se ne stanno al sicuro, a pontificare dal loro salotto con l’aria condizionata.
Sfruttati e dimenticati: Cicalone accende i riflettori
Il vero scandalo non è Cicalone, ma quello che mostra. In queste periferie, le persone non sono solo invisibili: sono sfruttate. Vengono usate come simboli da chi vuole fare la vittima o da chi cerca di raccattare consensi, senza mai fare nulla di concreto per aiutarle. Cicalone, invece, non promette soluzioni miracolose: il suo obiettivo è semplice ma potente: portare attenzione su un fenomeno che tutti fingono di non vedere. E ci riesce alla grande, con video che fanno milioni di visualizzazioni e che costringono anche i più distratti a fermarsi e guardare. Ogni volto, ogni storia che racconta è un pugno nello stomaco, ma è un pugno necessario. Perché se non ci fosse lui, chi parlerebbe di questi ragazzi?
Cicalone, un eroe moderno: i rosiconi si arrangino
Mentre i rosiconi continuano a blaterare, Cicalone va avanti per la sua strada, e meno male! Non si piega alle critiche di chi lo accusa di “sensazionalismo” o di “mettere in pericolo” le persone che filma. La verità è che lui sta facendo un lavoro che nessuno ha il coraggio di fare, e lo fa con una sincerità che spiazza. I rosiconi possono continuare a rosicare, ma Cicalone non si ferma: continuerà a girare per le periferie, a mostrare l’Italia che fa paura, a dare voce a chi non ce l’ha. E se questo vi dà fastidio, cari criticoni, alzatevi dal divano e andate a fare qualcosa di utile, invece di sparare sentenze. Cicalone è un eroe moderno, e voi siete solo invidiosi. Punto.
Attualità
Immaginate se anziché Prodi, a tirare i capelli fosse stato un esponente del centrodestra

Immaginate se il gesto fatto da Romano Prodi, azione abbastanza ignobile, di tirare i capelli a una giornalista, la quale ha tutto il diritto di fare una domanda lecita, fosse accaduto a un esponente del centrodestra.
Immaginiamo se, al posto del “Mortadella”, presidente del consiglio che ci ha affossato con l’entrata nell’Euro, oltre alle svariate privatizzazione che hanno impoverito l’Italia, al suo posto ci fossero stati il presidente del Senato Ignazio La Russa, oppure quello della camera Lorenzo Fontana, o ancora Fabio Rampelli.
Cosa sarebbe accaduto, mediaticamente parlando, se qualche esponente della destra, avesse tirato i capelli a una giornalista? Facile e anche troppo scontato: tutti i giornali del mainstream vicini all’aria progressista, avrebbero fatto dei titoli e delle considerazioni molto più severe, appellandosi al maschilismo, all’urgente bisogno di sconfiggere il patriarcato, al fatto che la violenza fascista è sempre dietro l’angolo ecc…
La mancanza di rispetto per i giornalisti non ha colore, e invece tutto tace nelle redazioni della Repubblica e al TG3.
E allora ci viene da dire dove sta il giornalismo, dove sta la libertà? La verità è che ognuno tira l’acqua al suo mulino, omettendo spesso la verità fattuale.
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