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Virginia Raggi rinviata a giudizio per calunnia nei confronti dell’ex ad di Ama
Virginia Raggi rinviata a giudizio per calunnia
L’ex sindaca di Roma, Virginia Raggi, è stata rinviata a giudizio con l’accusa di calunnia. La vicenda è legata ad alcune affermazioni fatte da Raggi nei confronti dell’ex amministratore delegato di Ama Lorenzo Bagnacani. La notizia è stata anticipata sul sito del quotidiano Domani. L’udienza è fissata per l’11 settembre.
Le accuse e i fatti contestati
L’esposto presentato da Bagnacani nasce da fatti che risalgono al 2019. Il giornalista Emiliano Fittipaldi pubblicò un articolo che riportava stralci di un esposto presentato in procura da Bagnacani. Secondo l’ex dirigente Ama, la sindaca aveva esercitato pressioni per portare in rosso i conti dell’azienda, spingendolo a togliere crediti certi. Alcuni audio registrati segnalavano conversazioni compromettenti tra Raggi e Bagnacani.
La decisione del giudice e i coinvolti
Dopo le dichiarazioni di Raggi e delle prove presentate, il giudice ha deciso di rinviarla a giudizio. Anche altri coinvolti come Franco Giampaoletti, Gianni Lemmetti, Luigi Botteghi e Giuseppe Labarile sono stati rinviati per tentata concussione in concorso. La legale di Bagnacani si è espressa riguardo alla situazione e alla necessità di approfondire gli aspetti storici e politici dell’epoca.
La difesa di Virginia Raggi
Raggi si difende dalle accuse di calunnia, sottolineando di non essere stata accusata di corruzione ma di aver subito pressioni per approvare un bilancio poco chiaro. La sua difesa afferma che le parole contestate non configurano calunnia e che le pressioni subite erano reali. Il processo dovrà fare luce su queste vicende.