Attualità
Arrestati due 14enni del clan Spada

Due Quattordicenni in Comunità per Rapina
Dovranno stare in comunità due quattordicenni imparentati con il clan Spada. Avrebbero sequestrato nel bagagliaio di una minicar e rapinato un 16enne compagno di scuola, per poi lasciarlo solo di notte in strada. I carabinieri li hanno individuati.
Immagine di repertorio
Le Accuse
Avrebbero sequestrato e rinchiuso nel bagagliaio della minicar, insultato e rapinato un sedicenne, compagno di scuola. I carabinieri hanno fermato e identificato due giovanissimi imparentati con il clan Spada, che sono accusati di rapina aggravata nei confronti di un sedicenne. Tutti e due, ha deciso il giudice del Tribunale dei Minori, dovranno stare in una comunità.
Sequestrato, Rapinato e Lasciato Solo di Notte
Secondo quanto ricostruito in sede d’indagine i fatti risalgono alla sera del 6 aprile scorso e sono avvenuti a Frascati. Il sedicenne si trovava in strada con la sua minicar, quando i due coetanei che conosceva, perché frequentavano tutti e tre la stessa scuola, lo hanno costretto a scendere dalla “macchinetta” e ad entrare nel bagagliaio. Nel frattempo loro si sono messi alla guida, sfrecciando per le strade della periferia Est della Capitale, insultandolo. Fino a quando non li hanno raggiunti altri tre ragazzi con una Toyota. A questo punto lo hanno fatto scendere dal bagagliaio e lo hanno rapinato, portandogli via ciò che aveva con sé, ossia 35 euro e un giubbotto del valore di circa 700 euro. Lo hanno poi lasciato da solo, a piedi, in mezzo alla strada di notte.
Le Indagini dei Carabinieri
I genitori hanno sporto denuncia ai carabinieri della compagnia Frascati, che hanno raccolto le informazioni e dato il via alle ricerche, per risalire ai responsabili. Come riporta Il Messaggero, i militari sono riusciti ad identificare i due quattordicenni grazie alle descrizioni della vittima e alle immagini immortalate dalle telecamere di videosorveglianza lungo il tragitto percorso dalla macchinetta. Li hanno poi raggiunti a casa.
Attualità
Emanuela Orlandi, fratello Pietro contro Papa Francesco: “Nessuna ipocrisia, la mia posizione non cambia”

PapaSottoFuoco Pietro Orlandi non si trattiene e accusa il Vaticano di ‘nessuna ipocrisia’ sul caso di sua sorella Emanuela!
L’immagine che sta facendo il giro del web mostra Papa Francesco in un momento di riflessione, ma per Pietro Orlandi, fratello della scomparsa Emanuela Orlandi, è solo l’ennesima facciata del Vaticano. In un’intervista che sta scatenando polemiche, Orlandi non usa mezzi termini, dichiarando che ‘il mio pensiero resta lo stesso’ nonostante le parole del Pontefice. È un colpo basso alla credibilità della Chiesa, o solo un familiare esasperato che dice pane al pane?
La rabbia di un fratello
Pietro Orlandi, da anni in prima linea per la verità sulla scomparsa della sorella nel 1983, non ci è andato leggero con Papa Francesco. Accusandolo di ipocrisia, Orlandi sottolinea come le promesse del Vaticano siano sempre le stesse: parole al vento senza fatti concreti. “Il mio pensiero resta lo stesso”, ha ribadito, lasciando intendere che la Chiesa preferisce coprire scandali piuttosto che risolvere misteri.Vecchio vaticano, nuove accuse
Il caso Orlandi è un classico esempio di come il Vaticano gestisca i suoi segreti, con Pietro che non esita a puntare il dito contro l’istituzione. Fonti vicine alla famiglia sostengono che le indagini siano state ostacolate da anni, e ora le dichiarazioni di Orlandi stanno riaccendendo i riflettori su un intrigo che puzza di corruzione e silenzi comodi.
Cosa succederà dopo?
Mentre il Vaticano potrebbe rispondere con la solita diplomazia, le parole di Pietro Orlandi stanno già diventando virali, alimentando teorie del complotto e dibattiti accesi. Resta da vedere se questa volta il Papa passerà dalle parole ai fatti, o se sarà solo un’altra storia sepolta sotto la coltre di Roma.
Attualità
Spari e coltellate nella notte di Pasqua a Roma un 31enne ferito in lite finisce in ospedale

PasquaInsanguinata Chi l’avrebbe mai detto che la notte di Pasqua a Roma si trasforma in un vero e proprio campo di battaglia, con un 31enne accoltellato dopo una lite da bar che ha mandato tutti nel panico?
In una città già nota per le sue feste caotiche, questo episodio ha fatto alzare più di un sopracciglio, mostrando come una semplice discussione possa degenerare in un dramma da pronto soccorso. Il giovane, di 31 anni, è stato trasferito d’urgenza in ospedale dopo essere stato ferito con un’arma bianca, e ora le autorità stanno indagando su cosa abbia davvero scatenato il caos – forse un po’ troppo vino pasquale o solo l’ennesima scusa per fare casino?
La lite che è finita male
Fonti vicine alle indagini parlano di una rissa scoppiata all’improvviso, con il 31enne che ha pagato caro per aver alzato la voce. Non è la prima volta che Roma vede questi “divertimenti” notturni, ma stavolta qualcuno ha esagerato, trasformando una serata di festa in un incubo che fa pensare: “Ma chi ha detto che le vacanze sono rilassanti?” Intervento lampo delle forze dell’ordine
I carabinieri sono intervenuti in un baleno, sigillando la scena del crimine e assicurandosi che il ferito ricevesse cure immediate. Con la città piena di turisti ignari, questo episodio serve da reminder che non tutti i romani sono pronti a condividere le uova di cioccolato in pace – un classico esempio di come le tensioni possano esplodere quando meno te lo aspetti.
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