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La fuga con 45mila euro in monete e francobolli di grande valore

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La fuga con 45mila euro in monete e francobolli di grande valore

Rapina all’Ufficio Postale di Via Sant’Agatone Papa

Rapina all’ufficio postale di via Sant’Agatone Papa, una traversa di via Gregorio VII, a pochi passi dal Vaticano. Due ladri hanno fatto irruzione alle Poste, uno indossava la divisa da dipendente di un noto supermercato.

Panico all’Ufficio Postale

Paura all’ufficio postale situato al civico 36 di via Sant’Agatone Papa, una traversa di via Gregorio VII, a pochi passi dal Vaticano. In due hanno fatto irruzione nell’ufficio postale. I due, per coprirsi il viso e renderlo irriconoscibile, indossavano entrambi una mascherina. Con la faccia travisata hanno fatto irruzione nell’ufficio postale questa mattina, verso le ore 8. Si sono fatti spazio spintonando un cliente anziano della posta fino a quando non hanno raggiunto la cassaforte. Ed hanno estratto le pistole.

La Rapina alle Poste: "Se non aprite la cassaforte, spariamo"

Una volta arrivati davanti alla cassaforte hanno estratto le pistole e hanno iniziato a minacciare i clienti e i dipendenti dell’ufficio postale. Secondo le testimonianze non avrebbero puntato le armi verso le persone che si trovavano nell’ufficio postale in quel momento ma hanno minacciato i presenti. "Se non collaborate, iniziamo a sparare", avrebbero detto.

Così le operatrici agli sportelli hanno aperto la cassaforte ai due malviventi e hanno consegnato loro il contenuto. All’interno della cassetta di sicurezza c’erano 45mila euro, francobolli e monete. Non si conosce il valore di questi ultimi, ma visto dove si trovavano non è così inverosimile pensare che possano essere molto preziosi.

La Fuga dei Ladri

I due una volta preso il bottino si sono dati alla fuga. Uno dei due, oltre alla mascherina utilizzata da entrambi per travisare il viso, indossava anche i guanti. Al momento del colpo, uno indossava un paio di pantaloni a stampa grigia mentre l’altro la divisa da dipendente del noto supermercato Esselunga.

Indagini della Polizia

Sul posto, non appena scattato l’allarme, sono arrivati gli agenti di polizia che hanno avviato immediatamente le indagini, ascoltando i testimoni e passando al vaglio le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza. Sul posto, oltre a loro, per cercare di avere maggiori informazioni, anche i colleghi della Scientifica.

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

Access Denied: A Roma chiusura di due tavole calde dopo l’invasione di blatte e topi. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina hanno scatenato l’intervento delle autorità. #Roma #Sanità #Cronaca

A Roma, due tavole calde sono state costrette alla chiusura a seguito di un’invasione di blatte e topi. Le condizioni igieniche erano talmente precarie che le autorità non hanno avuto altra scelta se non quella di intervenire immediatamente. La scoperta di blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina ha suscitato un’ondata di indignazione tra i cittadini.

Situazione Igienica Allarmante

Le ispezioni hanno rivelato una situazione igienica allarmante, con la presenza di blatte e topi che hanno infestato gli spazi dove vengono preparati i cibi. Questo ha sollevato seri interrogativi sulla sicurezza alimentare e sulla salute pubblica.

Reazione dei Cittadini

I cittadini romani, già stressati dalle numerose problematiche urbane, hanno reagito con rabbia e delusione. In molti si chiedono come sia possibile che tali condizioni siano state permesse di esistere fino a questo punto. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina è una frase che ha fatto il giro dei social, diventando virale e alimentando il dibattito sulla gestione della sanità pubblica.

Intervento delle Autorità

Le autorità hanno immediatamente chiuso i locali coinvolti, ma la questione non si ferma qui. Ora si pone l’interrogativo su come prevenire futuri episodi simili e se ci sia stata una qualche negligenza da parte degli enti preposti al controllo. La situazione richiede un’azione decisa e trasparente per garantire che la sicurezza alimentare non venga mai più compromessa in questo modo.

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro ha scatenato un putiferio sui social, con commenti che vanno dal sarcastico all’indignato. #Chiesa #Viterbo #Corruzione

Un recente scandalo ha colpito la comunità di Viterbo, dove un prete è stato accusato di vendere “assoluzioni e confessioni per 50 euro”. La notizia, che ha rapidamente fatto il giro del web, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni, mettendo in luce una pratica che molti considerano non solo eticamente discutibile, ma anche profondamente contraria ai principi della Chiesa Cattolica.

L’immagine che accompagna l’articolo mostra un messaggio di errore di accesso al sito di Fanpage.it, dove l’articolo originale era stato pubblicato. Il messaggio recita: "Access Denied. You don’t have permission to access ‘http://www.fanpage.it/roma/il-caso-del-prete-di-viterbo-che-vende-assoluzioni-e-confessioni-per-50-euro/‘ on this server. Reference #18.556fdd58.1744451943.8723" e rimanda a un link di errore: https://errors.edgesuite.net/18.556fdd58.1744451943.8723.

La reazione del pubblico è stata immediata e variegata. Alcuni utenti hanno commentato con ironia, chiedendosi se fosse possibile acquistare pacchetti famiglia o sconti per le festività, mentre altri hanno espresso un’indignazione più seria, sottolineando come la sacralità dei sacramenti non possa essere ridotta a una transazione commerciale.

La Chiesa locale non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, ma la vicenda continua a suscitare dibattito, con molti che si chiedono quali saranno le conseguenze per il prete coinvolto e se questo episodio possa portare a una riflessione più ampia sulle pratiche religiose e la loro gestione.

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