Attualità
La terza volta in due mesi. Profanata ancora la tomba di Berlinguer

Denuncia di Bianca Berlinguer
Vandalizzata ancora una volta la tomba di Enrico Berlinguer a Prima Porta. A denunciare l’accaduto sui social network la figlia Bianca: “Gesto dal contenuto politico”.
La Tomba Vandalizzata
La tomba vandalizzata per la terza volta nella foto di Bianca Berlinguer e, a destra, Enrico Berlinguer.
Una Ripetizione di Vandalismi
È successo ancora. La tomba di Enrico Berlinguer è stata vandalizzata di nuovo. “Per la terza volta nell’arco di appena due mesi la tomba di nostro padre, nel cimitero di Prima Porta, è stata profanata, sei giorni dopo l’anniversario della sua morte – ha scritto la figlia Bianca Berlinguer, dandone notizia sui social network con un messaggio che porta anche la firma dei fratelli Maria, Marco e Laura – L’azione vigliacca di alcuni mascalzoni rivela che non si tratta dell’atto di uno squilibrato, bensì di un gesto dal contenuto chiaramente politico. Ci auguriamo che vengano adottate le necessarie misure per evitare ulteriori oltraggi”.
La Terza Volta in Due Mesi
Come scrive la stessa Bianca Berlinguer, non è la prima volta che accade. Si tratta della terza volta in appena due mesi. “Nei quarant’anni dalla morte di papà la sua tomba è sempre stata piena di fiori portati da tante persone che si sono fermate per un pensiero e un omaggio. E questo è sempre stato per noi figli un grande conforto – scriveva lo scorso 13 maggio – Nell’ultimo mese la tomba è stata per due volte vandalizzata da qualcuno (una o più persone): vasi distrutti, fiori buttati e aiuole calpestate. Un atto vigliacco e ignobile”.
E oggi, a distanza di poco più di un mese, ancora una volta, come mostra la foto in apertura, i vasi sono stati rotti.
Le Reazioni Politiche: Nicola Fratoianni
Non appena appreso dell’accaduto, è arrivato il commento di Nicola Fratoianni, anche in questo caso affidato ai social. “È chiaro che non si tratta di un gesto individuale, ma di un atto politico. Possibile che nessuno abbia fatto in modo che questo scempio non si ripetesse? – si chiede – Ora, perché non succeda più e perché i responsabili siano individuati e puniti ci aspettiamo che le autorità si attivino immediatamente. Per questo presenterò un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno”, aggiunge.
“La memoria e il testamento politico di Enrico non potranno mai essere scalfiti, perché vivono nel cuore del popolo italiano”, conclude poi.
Attualità
Storia di Gisella in tribunale a Trevignano, con accuse di truffa e perizia sulla statua che “piange”

C’è attesa per l’esito degli esami sul sangue della statuetta di Gisella Cardia, previsto per il 4 marzo 2025. Il perito Emiliano Giardina illustrerà i risultati in un’udienza presso il Tribunale di Civitavecchia, elemento cruciale nella vicenda riguardante la Madonna di Trevignano Romano.
Sviluppi giuridici
Il caso sta per entrare in una fase decisiva, in cui si dovrà decidere tra la richiesta di archiviazione e il rinvio a giudizio nei confronti di Gisella Cardia e suo marito, Gianni. Questo arriva dopo quasi un anno dalla dichiarazione del vescovo Marco Salvi, che ha definito le apparizioni “false” con la formula “Constat de non supernaturalitate”.
Attese udienze e testimonianze
Oggi, 25 febbraio, verrà ascoltato Luigi Avella, ex fedele che ha donato 123mila euro all’associazione Madonna di Trevignano Ets, e che ha sporto diverse denunce contro i coniugi Cardia. Il termine per la deposizione dell’elaborato peritale scade il 28 febbraio, mentre il 4 marzo sarà l’udienza in cui Giardina presenterà i risultati. Secondo alcune indiscrezioni, si è ipotizzato che il sangue sulla statuetta appartenga a Gisella, ma l’avvocato Solange Marchignoli ha sottolineato la necessità di prudenza.
Prospettive future
Qualora i risultati mostrassero una traccia di DNA unica, escludendo altre fonti, il giudice potrebbe riconoscere la configurazione del reato di truffa aggravata, suggerendo che Gisella possa aver utilizzato il proprio sangue per “suggestionare” i fedeli al fine di ottenere donazioni. Le prossime settimane si preannunciano decisive per il futuro della vicenda della Madonna di Trevignano.
Attualità
Atac è oggetto di indagine da parte dell’Antitrust per ritardi e malfunzionamento di ascensori e scale mobili.

L’Antitrust ha avviato un’istruttoria su Atac, indagando su possibili pratiche commerciali scorrette relative all’offerta di trasporto pubblico a Roma nel triennio 2021-2023. L’obiettivo è verificare il rispetto del contratto di servizio stipulato con il Comune di Roma e della Carta della qualità dei servizi.
In una nota, l’Antitrust ha evidenziato che Atac ha “sistematicamente disatteso gli obiettivi relativi alla regolarità del servizio di trasporto di superficie e del trasporto metropolitana”, oltre a mancare nel garantire la sicurezza nelle stazioni e nel funzionamento degli impianti. In questo contesto, l’azienda “non sembrerebbe aver assunto misure correttive adeguate” per affrontare le carenze segnalate e non ha previsto rimborsi parziali per i disagi subiti dai consumatori. Recentemente, la sede di Atac Spa è stata ispezionata dai funzionari Antitrust e dalla Guardia di Finanza.
Critiche ai Servizi di Trasporto
Secondo Mercurio viaggiatore su Twitter, il 2023 ha visto un deciso calo nei livelli di servizio di Atac, rendendolo uno degli anni peggiori per il trasporto pubblico romano degli ultimi dieci anni. Il Codacons ha commentato che l’azione dell’Antitrust “conferma le tante denunce presentate negli anni” riguardo ai disservizi, sottolineando le problematiche come scale mobili fuori uso e interruzioni del servizio.
Richieste di Riduzione Tariffe
Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori, ha affermato che “i consumatori hanno diritto ad avere un servizio che corrisponda al prezzo pagato”, suggerendo che Atac dovrebbe ridurre le tariffe come indennizzo. La situazione resta intricata, con l’istruttoria dell’Antitrust che potrebbe portare a future azioni di rivalsa per gli utenti del servizio.
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